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Battista Guarini Il pastor fido IntraText CT - Lettura del testo |
Dor. |
E Conosciuta certo Tu non m'avevi, Linco? |
Lin. |
Chi ti conoscerebbe Sotto queste sì rozze, orride spoglie S'io fossi un fiero can, come son Linco, Troppo ben conosciuta. |
Dor. |
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Lin. |
Una fanciulla, come tu, sì molle E tenerella ancora, Ch'eri pur dianzi (si può dir) bambina; T'havessi tra le braccia pargoletta, Quando à i servigi del tuo padre i' stava; Tu che qual damma timida solevi, Paventar d'ogni cosa Ch'à lo 'mprovviso si movesse, ogn'aura, Scotesse, ogni lucertola che fuori Ti facea sbigottire; |
Dor. |
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Lin. |
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Dor. |
Oh se qui dentro, Linco, Scorger tu mi potessi, |
Lin. |
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Lin. |
E tu, poi ch'egli è lupo, In lupa volentier ti sè cangiata, Perche, se non l'ha mosso il viso humano, |
Dor. |
Verso là dove inteso havea che Silvio, Al fier cignale apparecchiata havea; E, ne l'uscir de l'Eliceto à punto, Verso il rigagno che dal poggio scende, Del bellissimo Silvio, che la sete Quivi, come cred'io, s'havea già tratta E nel prato vicin posando stava. Io, ch'ogni cosa del mio Silvio hò cara, E l'ombra ancor del suo bel corpo e l'orma Del piè leggiadro, non che 'l can da lui Subitamente il presi: Ed ei, senza contrasto, Qual mansueto agnel meco ne venne. Di ricondurlo al suo signore e mio: Sperando far, con dono à lui sì caro, Eccolo à punto che venia diritto Cercandone i vestigi, e qui fermossi. Perder tempo in ridir minutamente Quello ch'è tra noi passato Ti dirò ben, per ispedirmi in breve, Che, dopo un lungo giro |
Lin. |
Oh dispietato Silvio, oh garzon fiero E tu che festi allor? non ti sdegnasti De la sua fellonia? |
Dor. |
Fosse stato al mio cor foco amoroso, Crebbe per l'ira sua l'incendio mio, E, tuttavia seguendone i vestigi E pur verso la caccia L'interrotto cammin continuando, Non molto lunge il mio Lupin raggiunsi, Che quinci poco prima Di me s'era partito; onde mi venne Tosto pensier di travestirmi e 'n questi Nascondermi sì ben, che trà pastori Potessi per pastore esser tenuta E seguir e mirar comodamente Il mio bel Silvio. Lin. E 'n sembianza di lupo |
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Dor. |
Non ti maravigliar, Linco, che i cani Non potean far'offesa A chi del signor loro Quivi confusa in frà la spessa turba Ch'eran concorsi à la famosa caccia, Via più del cacciator che de la caccia. A ciascun moto de la fera alpestre A ciascun atto del mio caro Silvio Con ogni affetto suo l'anima mia. Turbava assai la paventosa vista Smisurato di forza e di grandezza. D'impetuosa, e subita procella, Che tetti e piante e sassi, e ciò ch'incontra In poco giro, in poco tempo atterra; Così, à un solo rotar di quelle zanne Cani uccisi, aste rotte, huomini offesi. Di patteggiar con la rabbiosa fera Per la vita di Silvio il sangue mio Quante volte d'accorrervi e di fare Con questo petto al suo buon petto scudo Fra me stessa perdona, Al delicato sen del mio bel Silvio. Così meco parlava, Quand'egli di squamosa e dura scorza Contra la fera impetuoso spinse, S'havea fatta d'intorno Di molti uccisi cani e di feriti E ben ha gran ragion Silvio se l'ama. Come irato leon che 'l fiero corno Con le robuste branche l'afferri Il ferma sì, ch'ogni poter n'emunge: Gli spessi giri e le mortali rote Di quella fera mostruosa, alfine E, dopo averla impetuosamente Prima crollata alquante volte e scossa, Ferma la tenne sì, che potea farsi Nel vasto corpo suo, quantunque altrove Di ferita mortal certo disegno. Alhor subitamente il mio bel Silvio, Di sacrar, santa Dea, l'orribil teschio. E, 'n questo dir, da la faretra d'oro Restò piagato ove confina il collo Con l'homero sinistro il fier cinghiale, Il qual subito cadde. I' respirai, Vedendo Silvio mio fuor di periglio. Sì dolcemente il cor dai petti humani |
Lin. |
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Dor. |
Per non esser veduta, innanzi à tutti; Ma crederò che porteranno in breve, Secondo il voto del mio Silvio il teschio Solennemente al tempio. |
Lin. |
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Dor. |
Sì voglio; ma Lupino Ebbe la veste mia con l'altro arnese, E disse d'aspettarmi Con essi al fonte, e non ve l'hò trovato. Di lui cercando, che non può già molto Esser lontano, i' poserò frattanto Là in quel cespuglio: il vedi? Ivi t'attendo, Ch'io son da la stanchezza |
Lin. |