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Battista Guarini Il pastor fido IntraText CT - Lettura del testo |
Choro di Pastori, Corisca, Amarilli, Mirtillo
[Choro] |
Vieni santo Imeneo: Seconda i nostri voti e i nostri canti; Scorgi i beati amanti, L'uno, e l'altro celeste semideo; Stringi il nodo fatal, santo Imeneo. |
Cor. |
Oime, che troppo è vero, E cotal frutto Da le tue vanità, misera, mieti. O pensieri, ò desiri Non meno ingiusti che fallaci e vani. Dunque d'una innocente Hò bramata la morte Per adempir le mie sfrenate voglie? Sì cruda fui? sì cieca? Chi m'apre Hor gli occhi? ah, misera che veggio? L'Horror del mio peccato, Che di felicità sembianza havea. |
Cho. |
Vieni, santo Imeneo, Seconda i nostri voti e i nostri canti; Scorgi i beati amanti, L'uno e l'altro celeste semideo; Stringi il nodo fatal, santo Imeneo. Deh mira, ò Pastor Fido, Dopò lagrime tante E dopo tanti affanni, ove sè giunto. Non è questa colei, che t'era tolta Da le leggi del cielo e de la terra? Dal tuo crudo destino? Da le sue caste voglie? Dal tuo povero stato? Da la sua data fede e da la morte? Eccola tua, Mirtillo: Quel volto amato tanto, e que' begli occhi Quel seno, e quelle mani, E quel tutto che miri & odi e tocchi, Da te già Vanto sospirato invano, Sarà Hora mercede De la tua invitta fede, e tu non parli? |
Mir. |
Come parlar poss'io, Se non sò d'esser vivo? Nè sò s'io veggia ò senta Quel che pur di vedere E di sentir mi sembra? Dica la mia dolcissima Amarilli, Però che tutta In lei Vive l'anima mia, gli affetti miei. |
Cho. |
Vieni, santo Imeneo, Seconda i nostri voti e i nostri canti; Scorgi i beati amanti, L'uno e l'altro celeste semideo; Stringi il nodo fatal, santo Imeneo. |
Cor. |
Ma che fate voi meco, Vaghezze insidiose e traditrici, Fregi del corpo vil, macchie de l'alma? Itene, assai m'Havete Ingannata e schernita. E, perche terra sete, itene à terra. D'amor lascivo un tempo arme vi fei; Or vi fo d'honestà spoglie e trofei. |
Cho. |
Vieni, santo Imeneo, Seconda i nostri voti e i nostri canti; Scorgi i beati amanti, L'uno e l'altro celeste semideo; Stringi il nodo fatal, santo Imeneo. |
Cor. |
Ma che badi, Corisca? Comodo tempo è di trovar perdono. Che fai? temi la pena? Ardisci pur, che pena Non puoi haver maggior de la tua colpa. Coppia beata e bella, Tanto del cielo e de la terra amica, S'al vostro altero fato hoggi s'inchina Ogni terrena forza, Ben'è ragion che vi s'inchini ancora Colei che contra il vostro fato e voi Ha posto in opra ogni terrena forza. Già no'l nego, Amarilli: anch'io bramai Quel che bramasti tu; ma tu tèl godi, Perche degna ne fusti. Tu godi il più leale Pastor che viva. E tu, Mirtillo, godi La più pudica ninfa Di quante n'habbia, ò mai n'havesse, il mondo. Credetel pur à me, che cote fui Di fede à l'uno e d'honestate à l'altra. Ma tu, ninfa cortese, Prima che l'ira tua sopra me scenda, Mira nel volto del tuo caro sposo: Quivi del mio peccato E del perdono tuo vedrai la forza. In virtù di sì caro Amoroso tuo pegno, A l'amoroso fallo hoggi perdona, Amorosa Amarilli. Ed è ben dritto C'hoggi perdon de le sue colpe trovi Amore in te, se le sue fiamme provi. |
Am. |
Non solo i ti perdono, Corisca, ma t'hò cara, L'effetto sol, non la cagion mirando: Che 'l ferro, e 'l foco, ancor che doglia apporti, Pur che risani, à chi fù sano è caro. Qualunque mi sij stata Hoggi, amica ò nemica, Basta à me, che 'l destino T'usò per felicissimo stromento D'ogni mia gioia. Avventurosi inganni Tradimenti felici E, se ti piace D'esser lieta ancor tu, vientene, e godi De le nostre allegrezze. |
Cor. |
Assai lieta son io Del perdon ricevuto e del cor sano. |
Mir. |
Ed io pur ti perdono Ogni offesa, Corisca, se non questa Troppo importuna tua lunga dimora. |
Cor. |
Vivete lieti, à Dio |
Cho. |
Vieni, santo Imeneo, Seconda i nostri voti e i nostri canti; Scorgi i beati amanti, L'uno e l'altro celeste semideo; Stringi il nodo fatal, santo Imeneo. |