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Battista Guarini
Il pastor fido

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SCENA X

 

Mirtillo, Amarilli, Choro di Pastori

 

Mir.

Così dunque son'io

Avvezzo di penar, che mi convenga

In mezzo de le gioie anco languire?

Assai non ci tardava

Di questa pompa il neghittoso passo,

Se tra' piè non mi dava anco quest'altro

Intoppo di Corisca?

Am.

Ben sè tu frettoloso. Mir. ò mio tesoro,

Ancor non son sicuro, ancor'i' tremo;

Nè sarò certo mai di possederti,

Perfin che ne le case

Non sè del padre mio fatta mia donna.

Questi mi paion sogni,

A dirti il vero; e mi par d'hora in hora,

Che 'l sonno mi si rompa,

E che tu mi t'involi, anima mia.

Vorrei pur ch'altra prova

Mi fesse homai sentire

Che 'l mio dolce vegghiar non è dormire.

C.P.

Vieni, santo Imeneo,

Seconda i nostri voti e i nostri canti;

Scorgi i beati amanti,

L'uno e l'altro celeste semideo;

Stringi il nodo fatal, santo Imeneo.

Cho.

Oh fortunata coppia,

Che pianto ha seminato e riso accoglie

Con quante amare doglie

Hai raddolciti tu gli affetti tuoi

Quinci imparate voi,

O ciechi e troppo teneri mortali,

I sinceri diletti e i veri mali.

Non è sana ogni gioia,

Nè mal ciò che v'annoia.

Quello è vero gioire,

Che nasce da virtù dopò il soffrire.

 

Il fine del Pastor Fido.

 

 




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