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Battista Guarini Il pastor fido IntraText CT - Lettura del testo |
Corisca.
Cingetemi d'intorno,
O trionfanti allori,
Le vincitrici e gloriose chiome.
Hò nel campo d'Amor pugnato e vinto;
Hoggi il cielo e la terra,
E la natura e l'arte,
E la fortuna e 'l fato,
E gli amici e i nemici
Han per me combattuto.
Anco il perverso Satiro, che tanto
M'ha pur in odio, hammi giovato, come
Se parte anch'egli in favorirmi havesse.
Quanto meglio dal caso
Mirtillo fù nella spelonca tratto,
Che non fù Coridon dal mio consiglio,
Per far più verisimile e più grave
La colpa d'Amarilli E, ben che seco
Sia preso anco Mirtillo,
Ciò non importa: e' fiè ben anco sciolto,
Che solo è de l'adultera la pena.
Oh vittoria solenne, oh bel trionfo
Drizzatemi un trofeo,
Amorose menzogne
Voi sete in questa lingua, in questo petto
Forze sopra natura onnipotenti.
Ma che tardi, Corisca?
Non è tempo da starsi:
Allontànati pur, fin che la legge
Contra la tua rivale hoggi s'adempia
Però che del suo fallo
Graverà te per iscolpar se stessa,
E vorrà forse il sacerdote, prima
Che far altro di lei,
Saper di ciò per la tua lingua il vero.
Fuggi dunque, Corisca, à gran periglio
Và per lingua mendace
Chi non ha il piè fugace.
M'asconderò tra queste selve, e quivi
Starò fin che sia tempo
Di venir à goder de le mie gioie.
Oh felice Corisca
Chi vide mai più fortunata impresa?