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Battista Guarini
Il pastor fido

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SCENA VI

 

Choro di Cacciatori, Choro di Pastori con Silvio.

 

[CC.]

O Fanciul glorioso,

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide.

C.P.

O fanciul glorioso,

Per cui de l'Erimanto

Giace la fera superata e spenta,

Che parea, viva, insuperabil tanto

Ecco l'Horribil teschio

Che, così morto par, che morte spiri.

Questo è 'l chiaro trofeo,

Questa la nobilissima fatica

Del nostro semideo.

Celebrate, pastori, il suo gran nome,

E questo dì tra noi

Sempre solenne sia, sempre festoso.

CC.

O fanciul glorioso,

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide

C.P.

O fanciul glorioso,

Che sprezzi per altrui la propria vita,

Questo è 'l vero cammino

Di poggiar à virtute;

Però ch'innanzi à lei

La fatica e 'l sudor poser gli Dei.

Chi vuol goder degli agi,

Soffra prima i disagi;

Nè da riposo infruttuoso e vile,

Che 'l faticar abhorre,

Ma da fatica, che virtù precorre,

Nasce il vero riposo.

CC.

O fanciul glorioso

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide

C.P.

O fanciul glorioso,

Per cui le ricche piagge,

Prive già di coltura e di coltori,

Han ricovrati i lor fecondi onori

Và pur sicuro, e prendi

Homai, bifolco, il neghittoso aratro;

Spargi il gravido seme

E 'l caro frutto in sua stagione attendi.

Fiero piè, fiero dente

Non fiè più che tel tronchi, ò tel calpesti,

Nè sarai per sostegno

De la vita à te grave, altrui noioso.

CC.

O fanciul glorioso,

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide

C.P.

O fanciul glorioso,

Come presago di tua gloria il cielo

A la cui gloria arride. Era tal, forse,

Il famoso Cignale

Che vivo Ercole vinse, e tal l'havresti

Forse ancor tu, s'egli di te non fosse

Così prima fatica,

Come fù già del tuo grand'avo terza.

Ma con le fere scherza

La virtude giovinetta ancora,

Per far de' mostri in più matura etate

Strazio poi sanguinoso.

CC.

O fanciul glorioso,

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide

C.P.

O fanciul glorioso,

Come il valor con la pietate accopi

Ecco, Cintia, ecco il voto

Del tuo Silvio devoto.

Mira il capo superbo

Che quinci e quindi in tuo disprezzo s'arma

Di curvo e bianco dente,

Ch'emulo par de le tue corna altère.

Dunque, possente Dea,

Se tu drizzasti del garzon lo strale,

Ben dessi à te di sua vittoria il pregio,

Per te vittorioso.

CC.

O fanciul glorioso,

Vera stirpe d'Alcide,

Che fere già sì mostruose ancide

 


 

 




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