AVVERTENZA
Ai miei cortesi fratelli Drammatici
La mia povera Cenerentola, figlia inaspettata e lavoro di pochi
giorni, vuol essere a voi raccomandata, perché balzando fuori dal cenere del focolare
dimanda un tutore, e non sa trovarlo meglio che in voi. Vuol anche che per me
saper vi si faccia che, s'ella non comparisce con la compagnia di un mago
operatore di fantasmagoria o di una gatta che parla, e non perde nel ballo una
pantofola (ma piú tosto uno smaniglio) come sul teatro francese o su qualche
vasto teatro italiano, ciò non deve considerarsi crimenlæsæ, ma più
tosto una necessità nelle scene del Teatro Valle, ed un rispetto alla
delicatezza del gusto romano, che non soffre sul palco scenico ciò che lo
diverte in una storiella accanto al fuoco. La precipitanza in cui fu di
mestieri scegliere l'argomento e sceneggiarlo, per presentarlo di tratto in
tratto versificato al Maestro, avrà forse tolto la possibilità di evitare
qualcuno de' soliti difetti de' drammi buffi. Ma la vostra cortesia e la vostra
sperienza cosa non sapranno perdonare? Vi prega infine la mia Cenerentola
che saper facciate, come buoni tutori a qué pochi che nol sanno, ch'ella è
figliastra e non figlia di Don Magnifico, e quindi mostrar può qualche giorno
di più di vita delle due sorelle, e che una delle forti ragioni che mi
persuasero a scegliere quest'argomento fu appunto quell'aria d'ingenua bontà,
che forma uno de' caratteri distinti della brava Madama Giorgi, carattere
premiato in Cenerentola, secondo la Cronaca delle fate.
Miei fratelli! Conosco la mediocrità de' miei versi non ritornati
sull'incude: ma ho la fortuna di consegnarli al moderno Prometeo dell'armonia,
che saprà scaldarli con la favilla del sole.
G.F.
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