Tisbe
Dunque noi siam burlate?
Clorinda
Dalla rabbia
Io non vedo più lume.
Tisbe
Mi pare di sognar; la Cenerentola...
Alidoro
(entrando)
Principessa sarà.
Clorinda
Chi siete?
Alidoro
(con alterigia)
Io vi cercai la carità.
Voi mi scacciaste. E l'Angiolina, quella
Che non fu sorda ai miseri,
Che voi teneste come vile ancella,
Fra la cenere e i cenci,
Or salirà sul trono. Il padre vostro
Gli è debitor d'immense somme. Tutta
Si mangiò la sua dote. E forse forse
Questa reliquia di palazzo, questi
Non troppo ricchi mobili, saranno
Posti al pubblico incanto.
Tisbe
Che fia di noi, frattanto?
Alidoro
Il bivio è questo.
O terminar fra la miseria i giorni,
O curve a piè del trono
Implorar grazia ed impetrar perdono.
Nel vicin atrio io stesso,
Presago dell'evento,
La festa nuziale ho preparata:
Questo, questo è il momento.
Clorinda
Abbassarmi con lei! Son disperata!
Sventurata! mi credea
Comandar seduta in trono.
Son lasciata in abbandono
Senza un'ombra di pietà.
Ma che serve! tanto fa:
Sono alfine giovinetta,
Capitar potrà il merlotto.
Vo' pelarlo in fretta in fretta,
E scappar non mi potrà.
Un marito, crederei,
Alla fin non mancherà.
(parte)
Alidoro
La pillola è un po' dura:
Ma inghiottirla dovrà; non v'è rimedio.
E voi, cosa pensate?
Tisbe
Cosa penso?
Mi accomodo alla sorte:
Se mi umilio, alla fin non vado a morte.
(parte)
Alidoro
Giusto ciel! ti ringrazio! I voti miei
Non han più che sperar. L'orgoglio è oppresso.
Sarà felice il caro alunno. In trono
Trionfa la bontà. Contento io sono.
(esce)
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