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AA.VV.
Guglielmo Tell

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  • ATTO PRIMO
    • Scena settima. Detti, meno Arnoldo
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Scena settima. Detti, meno Arnoldo

 

GUGLIELMO
(agitato)
(Gessler proscrive i voti!)
Udite l'empio! ei grida
Che non abbiam più patria,
Che per sempre la fonte è disseccata
Del sangue de' gagliardi
E pur troppo noi siam vili codardi!
Un popol senza forza
Non produce più eroi
E ai figli son serbate
Le catene che voi pur trascinate,
Donne, dal talamo scacciate i vostri
Sposi: ai tiranni non mancano schiavi.

EDWIGE
(a Guglielmo)
Quai t'agitan trasporti?
Perché liberamente sien palesi
Il sorgea?

GUGLIELMO
Lo spero...
Ma più Arnoldo non vedo.

JEMMY
Ei ne lascia.

GUGLIELMO
Ei mi fugge.
Pur cela indarno il turbamento suo.
Volo ad interrogarlo,
(ad Edwige)
E tu ravviva i giuochi.

EDWIGE
M'agghiacci di spavento,
E mi parli di festa?

GUGLIELMO
Cela il fragore ai rei della tempesta.
Può soffocarla della gioia il canto.
Fia che l'odano i crudi
Quando le prische avrem nostre virtudi.
(parte)




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