MATILDE
Oh ciel! Sì torbido e perché?
È questo il dolce addio
Che tu mi dai ben mio?
Non temer, al mio sen
Presto ti stringerò.
ARNOLDO
No! Io resto: l'onor
Me lo impone e il dover!
Io resto: vendicar vo' il padre!
MATILDE
Che speri tu?
ARNOLDO
Voglio
Sangue e vendetta! Questo
È l'unico mio pensier!
Alla gloria
Agli onori rinuncio...
All'amore, a Matilde!..
MATILDE
A me? Arnoldo!
ARNOLDO
Che vuoi di più?
Il padre mio
Empi sicari han spento!
MATILDE
Ciel!
ARNOLDO
E sai tu chi guidò la lor
man?
MATILDE
Gelo d'orror... finisci!
ARNOLDO
Te lo dice il terror: Gessler.
MATILDE
Gessler!
Pel nostro amore
Non v'ha più speme,
Ci aspettan solo
Affanni e pene,
A noi la sorte
È avversa ognor.
Ah! Matilde sventurata!
Per te pace più non v'è.
Sdegnata, l'ombra di tuo padre s'oppone
Al nostro infausto amor;
Un dover crudel t'aspetta;
Arnoldo, compi il tuo dover.
O giorno di sciagure!
Ho in odio il suol natio!
Ora che il padre tu dèi vendicar
Più non ti lice a Matilde pensar!
Da te, mio ben, lontano
Traendo i mesti dì
Farò le piagge invano
Del nome tuo sonar.
L'immago tua scolpita
Nel cor io porterò.
Chi mi salvò la vita,
Giammai scordar saprò!
Quai grida? Qual mai
Romor si sente?.. Gessler
Si desta. Ohimè! Una festa militare
Già annuncia quel romor!
Ah! Non ti esponi
Ai sguardi lor,
Arnoldo! Ah! Credi
All'amor mio.
Fuggi! O tremar
Per te degg'io.
Sì! Và! Ah, se cara
A te son io,
No! Non tardar
Di più ben mio,
O mi farai
Dal duol morir. Ovunque
Ti trarrà la sorte, ti seguiranno
I miei sospir. Li senti tu? Quei canti
M'empiono di terror!
Per pietà, non tardar!
Ah! pensa sol al padre...
(Oh! Quale istante di dolor. Straziar
Mi sento in seno il cor!)
Giammai scordar
Io ti saprò!
Arnoldo parte a sinistra e Matilde a destra del pubblico.
[Prosegui alla Scena seconda]
|