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AA.VV.
Guglielmo Tell

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  • ATTO SECONDO
    • Scena seconda. Matilde sola
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Scena seconda. Matilde sola

 

MATILDE
S'allontanano alfine!
Io sperai rivederlo,
E il cor non m'ha ingannata,
Ei mi seguìa... lontano esser non puote...
Io tremo... ohimè!.. se qui venisse mai!
Onde l'arcano sentimento estremo
Di cui nutro l'ardor, ch'amo fors'anco!
Arnoldo! Arnoldo! ah! sei pur tu ch'io bramo.
Semplice abitator di questi campi,
Di questi monti caro orgoglio e speme,
Sei tu sol che incanti il mio pensiero,
Che il mio timor cagioni. Oh! almen ch'io possa
Confessarlo a me stessa... io t'amo, Arnoldo!
Tu i giorni miei salvasti,
E l'amor più possente in me destasti.

Selva opaca, deserta brughiera
Qual piacer la tua vista mi dà.
Sovra i monti ove il turbine impera
Alla calma il mio cor s'aprirà.
L'eco sol le mie pene udirà.

Tu, bell'astro, al cui dolce riflesso
Il mio passo vagante sen va,
Tu m'addita ove Arnoldo s'aggira;
A lui solo il mio cuor s'aprirà,
Esso sol le mie pene udirà.




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