Enzo
(esce da sotto coperta con una lanterna in mano,
avanzandosi gaiamente; alla ciurma)
Sia gloria ai canti
dei naviganti!
Questa notte si salpa!
Marinai e Mozzi
(attorniando Enzo)
Evviva il nostro
principe e capitano!
Enzo
(esplorando il cielo)
Soffia grecale,
vento buono per noi...
(al Nostromo)
Nella carena
tu, Nostromo, raccogli la gomèna.
Tu, Mastro delle vele, affiggi al rostro
del brigantino il dàlmato segnal
che ci protesse in molte aspre fortune,
e al maggior inalbera il fanale.
(ai Mozzi)
Voi siate pronti a distaccar la fune
d'amarra a un cenno mio.
(Alcuni uomini della ciurma
eseguiscono gli ordini di Enzo,
mentre gli altri ricantano la marinaresca.)
Marinai
Ho! he! ho! he!
vele a babordo!
Issa!
Remi a tribordo!
Issa!
Il ciel tuonò!
Mozzi
La la la...
In mezzo ai fulmini
della tempesta,
noi nelle nuvole
tuffiam la testa,
osiam le pendule
sàrtie scalar,
noi gli scoiattoli
siamo del mar.
Marinai
Ho! he!... Ah!...
La la la...
Enzo
(alla ciurma)
Ed or scendete a riposarvi. Io vigilo
solo sul ponte le inimiche flotte.
(Guarda le stelle.)
È tardi.
Marinai e Mozzi
Buona guardia.
Enzo
Buona notte.
(La ciurma scende sotto il ponte.)Enzo solo.
Enzo
(guardando il mare con ispirata meditazione)
Cielo! e mar! l'etereo velo
splende come un santo altar.
L'angiol mio verrà dal cielo?
l'angiol mio verrà dal mare?
Qui l'attendo; ardente spira
oggi il vento dell'amor.
Ah! quell'uom che vi sospira
vi conquide, o sogni d'ôr!
Per l'aura fonda
non appar né suol né monte.
L'orizzonte bacia l'onda!
l'onda bacia l'orizzonte!
Qui nell'ombra, ov'io mi giacio
coll'anelito del cor,
vieni, o donna, vieni al bacio
della vita e dell'amor...
Ah! vien!...
(Scena e Duetto)
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