Scena terza. Gioconda, Barnaba
(La Gioconda colla Cieca entrano da destra, e detto.
La vecchia ha il volto coperto fin sotto gli occhi
da un povero zendàdo).
Gioconda
(conducendo per mano la madre
e avviandosi alla chiesa lentamente)
Madre adorata.
Barnaba
(scorge la Gioconda
e si ritrae accanto alla colonna)
(Eccola!)
Gioconda
Vieni.
Barnaba
(Al posto.)
Cieca
Figlia che reggi il tremulo
pie' che all'avel già piega,
beata è questa tenebra
che alla tua man mi lega.
Figlia!
Tu canti agli uomini
le tue canzoni,
io canto agli angeli
le mie orazioni,
benedicendo
l'ora e il destin,
e sorridendo
sul mio cammin.
Barnaba
(Sovr'essa stendere
la man grifagna!
amarla e coglierla
nella mia ragna!
Terribil estasi
dell'alma mia!
sta' in guardia! l'agile
farfalla spia!)
Gioconda
Vien! per securo tramite
da me tu sei guidata...
Vien! ricomincia il placido
corso la tua giornata.
Tu canti agli angeli
le tue orazioni,
io canto agli uomini
le mie canzoni,
benedicendo
l'ora e il destin,
e sorridendo
sul mio cammin.
Cieca
Figlia!
Beata è questa tenebra ecc.
(Recitativo, Coro della regata
e Sommossa - Romanza)
Gioconda
L'ora non giunse ancor del vespro santo;
qui ti riposa appiè del tempio, intanto
io vado a rintracciar l'angelo mio.
Barnaba
(Derision!)
Gioconda
Torno con Enzo.
Cieca
Iddio
ti benedica.
(Estrae da tasca un rosario.)
Addio, figliuola.
Barnaba
(sbucando e sbarrando la via a Gioconda)
Ferma.
Gioconda
(fa per uscire da destra)
Che?
Barnaba
Un uom che t'ama, e che la via ti sbarra.
Gioconda
Al diavol vanne colla tua chitarra!
(vivacemente)
Già l'altra volta tel dissi: funesta
m'è la tua faccia da mistero.
(per andarsene)
Barnaba
(trattenendola e ironicamente)
Resta.
Enzo attender potrà.
Gioconda
Va', ti disprezzo.
(sempre ritirandosi)
Barnaba
(incalzando)
Ancor m'ascolterai.
Gioconda
Mi fai ribrezzo!
Barnaba
Resta... t'adoro, o angelica creatura.
Gioconda
Vanne!
Barnaba
Resta...
(slanciandosi su essa)
non fuggirai!
Gioconda
Mi fai paura!
(Con un grido fugge.)
Ah!!...
Cieca
(alzandosi spaventata)
Qual grido! mia figlia!
Barnaba
(La farfalla è scomparsa...)
Cieca
La voce sua!
(barcollando)
Figliuola! o raggio della mia pupilla,
dove sei?... dove sei?...
Barnaba
(ridendo)
(La Cieca strilla;
lasciamola strillar.)
Cieca
(lentamente e protendendo le palme,
ritorna a sedersi sui gradini)
Tenèbre orrende!
Barnaba
(osservando la Cieca)
(Pur quella larva che la man protende,
potrebbe agevolar la mèta mia...
Se la madre è in mia man ...)
Cieca
(rigirando con fervore le ave marie del suo rosario;
come mormorando)
"Ave Maria, gratia plena,
Dominus tecum..."
Barnaba
(sempre meditando)
(...tengo il cor della figlia
incatenato
con laccio inesorato.
L'angiol m'aiuti dell'amor materno
e la Gioconda è mia! Giuro all'Averno!)
Arsenalotti e Barnabotti
(dall'interno)
Gloria a chi vince!
|