Scena terza. Laura e Gioconda
Gioconda
(accorrendo verso Laura, afferra il veleno
che Laura ha tra le mani e le porge un'ampolla)
A me quel filtro! a te codesto! bevi!
Laura
Gioconda! qui?...
Gioconda
Previdi la tua sorte,
per salvarti m'armai, ti rassicura.
Quel narcotico è tal, che della morte
finge il letargo... Bevi!bevi!
angosciosi e brevi sono gl'istanti...
Laura
Mi fai paura!
Gioconda
S'ei qui torna t'uccide.
Laura
Atra agonia!
Gioconda
Per te prega quaggiù la madre mia,
nell'oratorio, i miei fidi cantor
son presso... ascolta...
Laura
Orror!!
Gioconda
Bevi...
Laura
Già la canzone muor!
Gioconda
Con essa muori!
t'è nota la condanna:
"Pria ch'essa giunga all'ultima sua nota...".
Laura
Porgi!
(Beve il sonnifero.)
Ho bevuto!
(Scompare dietro le cortine
della camera mortuaria.)
Gioconda
La fiala a me!
(Travasa il veleno nella fiala del sonnifero
e lascia l'ampolla del veleno vuota sul tavolo.)
Gran Dio!
(Esce precipitosa.)
Coro
(esterno; c.s.)
Udite le blande
canzoni vagar,
il remo ci scande
gli accordi sul mar.
Ten va', serenata,
per l'aura serena,
ten va', serenata,
sull'onda incantata.
Udite le blande
canzoni vagar,
d'un'anima ignota
è l'eco fedel.
L'estrema sua nota
si perde nel ciel.
|