Giove
Fermate, olà, fermate.
Filotero
Poiché Giove il comanda, ecco, mi fermo.
Giove
Fermate, olà, fermate
Impetuosi spiriti volanti,
Fermate il volo e raccogliete i vanni.
Siano freno i miei cenni al vostro orgoglio;
Io, Giove, così voglio.
Nettuno
Giove, tra noi fu già partito il mondo;
De le sfere Celesti hai tu l'impero
Soggiace a Pluto il Baratro profondo,
E per destino eterno
Io del vasto Ocean reggo il governo.
Or, s'al Fato sì piacque,
Tu nel Cielo comanda, e non nell'acque.
Filotero
Va sotto sopra il Mar, la terra e il Cielo:
Sia maledetto quando giunsi in Delo.
Giove
Tempra, tempra, o Nettun, lo sdegno e l'ira;
Non Febo, non Cupido, e non Dïana,
Ma fu il Destino, ch'oggi Orione uccise.
Ei su gli eterni adamantini fogli
Questo accidente scrisse;
E per maggior sua gloria,
Ei questa morte ad Orïon prefisse.
Filotero
Non prepari per me benigna stella
Simil gloria giammai,
Ch'io non curo di far morte sì bella.
Nettuno
Del Destino al decreto,
Non agli ordini tuoi dunque m'acqueto.
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