Orione
O luminoso Arciero
Che quadrella di rai dal Cielo avventi
Contro l'ombre nocenti;
Benefico guerriero,
Dal cui lucido aspetto
Se ne fuggon rubelle
Falangi innumerabili di stelle.
Venere
Menti, lingua lusinghiera,
Che più giova, e più risplende
La mia stella, e la mia sfera:
Menti, lingua lusinghiera.
Orione
Deh pietoso disgombra
Da questi occhi dolenti
Di cecità caliginosa l'ombra.
Venere
Sogno? sento? o vaneggio? Amor nel Tempio?
E per un cieco le preghiere? ah prima
Cieca rest'io.
Filotero
Sì sì...
Venere
M'ha forse udito?
Filotero
Sì, sì, mercede aiuto,
Tu, che sei il biondo Dio,
Deh non permetter ch'io
Guidando un orbo, abbia a venir canuto.
Venere
Io non l'intendo ancora.
Filotero
Ma già sorge Orïone
Né di guida, e sostegno mi richiede?
Amore
Certo, il dono promesso il Sol gli diede.
Venere
Respiro: ohimé con gli occhi aperti Amore
E che farebbe meco
S'egli tanto m'offende, ora ch'è cieco?
Orione
Lucidissimo Nume,
Ed è pur ver che, tua mercé, ritorno
A racquistar la vita,
Or ch'io racquisto il giorno?
Deh quanti sguardi io giro,
Fanne, Signor, tante canore lingue,
Che con divoti accenti
Cantin di tua pietà gli alti portenti.
Venere
Chi fia costui?
Filotero
Non so...
Venere
Di nuovo udimmi?
Filotero
Non so qual nel mio seno
Io mi senta maggiore,
O diletto, o stupore.
Amore
Un famoso guerriero
De l'amoroso Impero
Rimaner non dovea,
Per più lunga stagione,
In cecità si rea.
Filotero
S'a te reser le luci Amore, e il Sole,
Or qual pazzo sofista
Potrà più dir ch'Amor gli uomini accieca,
E che mirar il Sol tolga la vista?
Amore
Io me ne riedo a raffinar gli strali.
Tu, s'io ti fui già scorta,
Ad impetrar la sospirata luce
Fà tu palese al mondo
Che pietate in Amor non sempre è morta.
Venere
Bella pietate a fé,
Che nemica è d'onor, d'oltraggio a me.
Orione
Giuro per la tua face,
Che trà mortali esalterò tuoi pregi,
Tuo servo e tuo seguace.
Venere
Infelice, non sa
Che seguace d'Amor mai non godrà.
Ma vuò seguir, voglio arrestar quest'empio.
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