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Francesco Melosio
Orione

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  • ATTO PRIMO
    • Scena nona. Venere, e Cupido
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Scena nona. Venere, e Cupido

 

Venere
Ferma, ascolta Cupido,
Arciero onnipotente, Argo senz'occhi,
Domator de gli Dei, nume di Gnido,
Ferma, ascolta Cupido.
Ei già ver me se'n riede.
Amor anch'egli alle lusinghe cede.

Amore
Chi sei tu, che mi chiami?

Venere
Un'infelice.

Amore
Tale sempre sarà
Donna di brutto volto, e vecchia età:
Ma che brami da me?

Venere
Ch'ascolti solo
Le mie giuste querele.

Amore
Contro di me.

Venere
Non già

Amore
Contro di cui?

Venere
D'un ingrato mio figlio.

Amore
E che far ti poss'io?

Venere
Darmi consiglio.

Amore
All'oracol di Febo...

Venere
Ei m'ha chiarito...

Amore
Questi chieder si denno;
Ch'Amor non ha giammai consiglio o senno.

Venere
Ch'io disacerbi almeno il mio dolore,
Col narrarlo, sopporta,
Che pietade in Amor non sempre è morta.

Amore
Di' tosto, e tosto parti:
Benché vecchia tu sia, voglio ascoltarti.

Venere
Un mio figlio, ah che dissi? un angue, un mostro
Quale appunto sei tu, d'anni e di volto,
Non pago ancor di mille offese, e mille
Ch'ho già da lui sofferte,
Oggi tutto è rivolto
Di un mio nemico a celebrar gli onori;
A lui crede, a lui serve, e della Madre
Gli ingiurïosi oltraggi,
Che suoi pur sono, oblia:
Or dimmi tu di qual castigo degno
Questo Fellon saria?

Amore
Dir non saprei; ma per più lieve errore,
So ben che Citerea, mia Genitrice
Con flagello di rose
Tanto sferzommi un
Che il sangue me ne uscì;
Ma poi, ne molto andò

Venere
Basta fin qui.

Amore
Se ne...

Venere
Lo so...

Amore
Pentì,
Perché io del bell'Adon...

Venere
Basta, non più,
Vener son io, sei l'empio figlio tu.

Amore
Salva, salva
[Amore] vola

Venere
Non sempre
Di fugirtene a volo il tempo avrai.

Amore
Buon per me, che alato io sono,
Che dall'ira di Citera,
Non potea pianto, o preghiera
Impetrarmi alcun perdono.
Or mi prenda s'ella può:
Ha passato la merla il Po'.

Venere
E mi beffeggi ancora?
E il mio sdegno non temi?

Amore
Un innocente
Di che vuoi che pavente?

Venere
Sempre chi fugge è reo.

Amore
No, sempre è salvo.
Venere
Il negarmi oserai
Che nel tempio d'Apollo oggi non fosti,
De' pregi suoi fatto ministro e servo?

Amore
Or vedi, se t'inganni,
Sol con desio d'amareggiar sue gioie
Ho qua spiegato i vanni.

Venere
Folle è ben chi ti crede.

Amore
Madre, dammi pur fede.

Venere
Chi me ne fa sicura?

Amore
Per te stessa e per Giove,
Per l'arco e per la face Amor te'l giura.

Venere

Se ciò farai, di nuovi aurati lacci
Ti prometto adornar gli omeri, e il fronte,
E di cangiar per sempre
L'ira in affetto, e le minacce in vezzi.

Amore
Di nuovo il giuro.

Venere
E tacerai tratanto,
Ch'io celata m'aggiri qui d'intorno
Sotto mentito manto?

Amore
Nulla mai ne dirò.

Venere
Placata io parto,

Amore
Ed io contento vo.

 




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