Orione
Appena giungo in Delo, appena al giorno
Riaperte ho le luci,
Ch'a partir mi consigli.
Filotero
Temo nuovi perigli.
Orione
E nuove grazie io spero.
Filotero
Troppo ardita è la tua speme
Orione
Troppo vile è il tuo timore
Filotero
Non è saggio chi non teme
Orione
Non è uom chi non ha core.
Filotero
Ma tu che speri al fin?
Orione
Tu che paventi?
Filotero
Ch'a sì lieti successi
(D'uscir dal mare illeso,
Di racquistar le luci,
D'aver pietoso Amore)
Non segua alfin qualche sinistro evento;
Si cangia la fortuna in un momento.
Orione
Tu sempre il mal t'auguri.
Filotero
Tu sempre il ben ti sogni, e non discerni
Ch'il tuo bene migliore è il far ritorno
A le natie contrade,
E là goder dei beni tuoi paterni.
Orione
Andrò, verrai, godrem.
Filotero
Ma quando, quando?
Orione
Questa famosa reggia
Ch'oggi tutta festeggia
Troppo è dolce dimora.
Filotero
Anzi, molesta,
Se ci tiene in vigilia un dì di festa.
Orione
Cedere a punto io sento
Le membra a la stanchezza, e gli occhi al sonno.
Filotero
Ei non m'intende.
Orione
E voglio
Qui riposarmi, ove a dormir m'alletta
Una placida auretta.
Filotero
Tu per un mese, e più, privo degli occhi,
Mai la faccia del dì non hai mirato;
Né in così lunga notte
Il sonno t'hai cacciato?
Orione
E chi dormir può mai,
Quando fiero dolor dà fuga al sonno?
Filotero
Ma cotesti occhi nuovi
Come dormir sapranno?
Orione
Tu scherzi meco, io me n'avveggio;
Se dormo è male, e se non dormo è peggio.
Filotero
Meglio è che dorma anch'io, che sempre ho udito,
Che parte, da chi dorme, l'appetito.
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