Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Francesco Melosio
Orione

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO
    • Scena decima. Diana
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena decima. Diana

 

Diana
Ohimé, qual dentro il seno
Mi serpe ognor rivolgimento strano;
A quai fieri contrasti,
D'onestade e d'Amore
Sento fatto il mio cor campo funesto;
Sprone d'Amor mi spinge,
Fren d'onestà mi stringe,
E sento l'alma mia
Fatta in un punto, ohimé, pronta e restia.
Ch'io l'onestà tradisca?
Non lo consente il Cielo;
Ch'io resista ad Amore?
Non lo permette il core.
Ch'Orïon si discacci? è troppo bello.
Che Dïana l'adori? è troppo casta.
Ahi, ch'a guerracruda,
Di contrarï pensieri un cor non basta.
Cure d'Amor noiose,
Deh lasciatemi omai libera l'alma,
E n'abbia l'onestà vittoria e palma.
Ben ch'Orïon mi sembri
Eccesso di beltà; no, no, non l'amo.
Benché di lui l'imago
Con l'occhio de la mente io miri ognora,
No, no, non l'amo ancora.
Benché le Stelle, il Cielo, Amore, il Fato
Mi sproni ad adorarlo,
No, no, non voglio amarlo.
E se mai più quest'alma,
Pur un sospir gl'invia,
Non la vuo' del mio seno,
Contra mia voglia uscite
Amorosi sospiri;
Dïana, ohimé, che miri!
È perduta ogni speme;
Su gli occhi d'Orïone
Amor di nuovo a trionfar sen viene.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License