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Francesco Melosio
Orione

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  • ATTO SECONDO
    • Scena undecima. Orione, e Diana
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Scena undecima. Orione, e Diana

 

Orione
E dove, o bella Dea,
Da le Ninfe divisa
Drizzi soletta il piede?

Diana
Sola già non son io, s'ho per seguaci
Mille cure mordaci.

Orione
Io spero invano:
Va sempre da le cure Amor lontano.
Deh, se tanto a me lice,
Dimmi qual di pensier nube importune
Turban de la tua mente il bel sereno:
Che narrato dolor tormenta meno.

Diana
Ahi, che agitato ardore
Spesso divien maggiore.

Orione
Torno a sperare, e discoverta fiamma
Spesso estinta si rende.

Diana
Ma che prò, s'è vicin chi la raccende?

Orione
Fiamma fors'è di sdegno?

Diana
Ahi, no, d'Amore.

Orione
Fortunato quel Nume,
Per cui d'Amor già ti ferì lo strale,
Che non cred'io che ti piagasse il seno,
Per oggetto mortale.
(Voglio maggior certezza).

Diana
O non mi crede, o non m'intende, o sprezza.
Beltà, cui l'esser diede
Un triplicato Dio
Trafisse il cor della triforme Dea:
Or non è ciò bastante
A discovrir di cui mi viva amante?

Orione
E di chi parli tu?

Diana
Teco parl'io.

Orione
Se la mia pura fede
Farmi tuo servo impetra,
Troppo mi si concede.

Diana
Servo ben ti desio, ma servo amante.

Orione
Ahi, ch'a far noto il mio cocente foco,
Dir t'amo è nulla; e dir t'adoro, è poco.
Ma temo, ohimé, quant'amo:
fia stupor: sempre la tema è grave
Ovleggiero il merto.

Diana
E che può del mio Amor renderti incerto?

Orione
Temo, che poco duri
Un ardor, che si crea
Nel freddo cor de la gelata Dea.

Diana
Oh temenza leggiera!
E non sai tu che il foco
Sempre ascende al mio Ciel come a sua sfera?

Orione
Sarà dunque il tuo core
Come a punto il tuo Ciel sempre incostante.

Diana
Cangerà nostri cori il cieco Dio:
Io vivrò nel tuo core, e tu nel mio.

Orione
E ciò fia sempre?

Diana
Sempre.

Orione
Ma quando poi mi sarà dato amando?

Diana
Non va col sempre il quando.

Orione
Né il sempre con Amor ben si congiunge,
Che il sempre non ha fine,
E non è buono Amor s'al fin non giunge.

Diana
D'Amor, del fin, del quando
Con miglior agio parlerem tra noi.
Or, se per sempre ci congiunse Amore,
Soffri, che per momenti
Ci divida il timore,
Che troppo inver, se ne scorgesse insieme,
Cresceria de l'Aurora il freddo gelo,
E di Febo lo sdegno.

Orione
Pur ch'io presto rimiri
Quel Sol, che m'innamora,
Curo poco d'Apollo,
E nulla de l'Aurora.

 




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