Apollo
Se per Celeste Nume,
Piagato il cor, Dïana oggi languisce,
Non udiresti Amore
Maledir l'arco tuo lo Dio del lume.
Aurora
Sdegnato è Febo.
Amore
Egli la vuol con me.
Apollo
Ma troppo è vil lo strale,
Che ferisce una Dea per un mortale.
Amore
E pur l'anima tua non si dolea,
Quando per Dafne, e per Giacinto ardea.
Apollo
No, perché nel mio petto
È gentil fallo anche un umano affetto;
Ma ben è colpa rea
Nel sen di casta Dea.
Amore
Amor sempr'è l'istesso in ogni loco:
E lo nutrisca nobil esca, o vile,
Il foco è sempre foco.
Apollo
Sovvengati Cupido,
Ch'anch'io so far l'arciero,
E ben avrò saetta,
Con cui punir quel nuovo tuo campione,
Che di Febo l'onor macchia ed infetta.
Aurora
Tu non sai tutto ancora.
Apollo
Che? V'è peggio?
Aurora
Ei disse:
Curo poco d'Apollo,
E nulla de l'Aurora.
Apollo
E chi tanto mi dee, tanto mi sprezza?
Nol soffrirò giammai;
E s'armi pure a sua difesa Amore.
Amore
Io difensor di chi m'oltraggia? Ah, Febo,
E non sai tu ch'ei disfidommi al nuoto?
E ch'a Venere ancora?
Apollo
Come? A Venere in Delo?
Amore
La vendetta ne tocca:
Quasi m'uscì di bocca.
Apollo
E soffriremo noi, Numi celesti,
Ch'un ingrato mortal, che sì n'offende
Impunito ne resti?
Tutti
No, no, non fia già no,
Provi l'ira del Ciel chi l'irritò.
Amore
Chi provocarmi ardì,
Aurora
Chi tanto mi sprezzò,
Titone
Chi già m'ingelosì,
Apollo
Chi tanto il volo alzò,
Tutti
Provi l'ira del Ciel chi l'irritò.
Apollo
Ma voi Numi cortesi,
Poiché già cade il mio festivo giorno,
Tornate al Ciel, tornate,
E la comun vendetta
Prender a Febo et ad Amor lasciate.
Aurora
Sempre fia nostra legge ogni tuo cenno.
Titone
Vengane il carro nostro,
E l'aereo sentier solcando a volo
Ci riconduca in su l'etereo Chiostro.
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