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Francesco Melosio
Orione

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  • ATTO TERZO
    • Scena seconda. Apollo, e Amore
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Scena seconda. Apollo, e Amore

 

Apollo
Tu mi stimoli invano a la vendetta,
Se trattar io potessi in simil die
Questo infallibil arco,
Già vedresti Orïone
Misero segno a le saette mie.

Amore
Ei già teme il tuo sdegno,
Già la fuga ha tentato,
E forse allor che fia nel mar entrato,
Ci lascerà delusi,
E salvo ritrarrassi ad altro lido;
Credi, Febo, a Cupido.

Apollo
Drizzi dovunque vuole il pié fugace,
Che la vendetta mia
Ritroverà presente,
E quanto indugia più, sarà maggiore:
Credi ad Apollo, Amore.
Ma non dei tu contender seco il vanto
Di nuotator veloce?

Amore
Sprezzaivil contesa,
Che per l'ondoso regno
Smorzata forse avrei
La fiamma del mio sdegno.
Presto manca in nobil core
Di giust'ira il foco acceso.

Apollo
Ma sovente, a Nume offeso,
Più del nettare diletta
Il piacer della vendetta.

 




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