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Francesco Melosio
Orione

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  • ATTO TERZO
    • Scena quarta. Vulcano, e i suddetti
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Scena quarta. Vulcano, e i suddetti

 

Vulcano
Oh buon, così mi piace;
State pur a diporto,
Che l'uso del martel guasta la mano,
E il troppo faticar semprmalsano.

Sterope
Già finite son l'opre a noi commesse,
Or ci ritiene a caso
Questa vecchia Gabrina
Che dice ch'è fanciulla, et indovina.

Venere
Vulcan m'osserva, ohimé?

Vulcano
Non vidi mai si brutta vecchia, a .

Venere
Son indovina, e se nol credi, senti:
Questi son due poltroni, ed insolenti.

Vulcano
Fin qui tu non mentisci, ed io lo so.

Venere
S'altro brami saper, chiedi, e 'l dirò.

Vulcano
M'hai tu visto mai più?

Venere
Non già: purtroppo.
A parte

Vulcano
Chi son io dunque?

Venere
Un zoppo.

Sterope
Indovina costei sol ciò che vede.

Vulcano
Or ora la chiarisco;
Se le cose future
Tu sai predir, dimmi s'aver degg'io
Moglie giammai; e se fia bella o brutta.

Venere
Lascia ch'io miri il fronte:
Hai tu di già bellissima consorte
Ma che spesso ti fa le fusa torte.

Vulcano
Lasciate andar costei;
Ch'indovina pur troppo i fatti miei.

Sterope e Bronte
Eccoti in libertà.

Venere
Benedetta sia pur la verità.




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