- 83 -
Cap. 17
Sommo applauso, con cui per ogni dove vennero ricevute
le altre Opere di Alfonso.
- 83 -
Non minore applauso riscuotettero, e posso dirlo,
in tutta Europa; non che nell'Italia, le Opere tutte di Alfonso, siano
Dogmatiche, Polemiche, o Ascetiche. "Non temo dire, così un dotto
Francese, che tanto è nominare i suoi libri di pietà, quanto è fare in poche
parole il maggiore elogio de' talenti, e della pietà di Monsignor
Liguori".
Penetrata la notizia
tra le varie Nazioni Cattoliche, essendosi l'un l'altra data la mano, tante di
queste, con profitto delle Anime, tradotte si videro in Polonia, in Francia, in
Germania, nelle Spagne, ed altrove. E' incredibile l'ansia con cui furono, e
vengonsi ricevute.
D. Errigo Henrequin,
Canonico in Liegi dell'insigne Collegiata di S. Bartolomeo, non potette
contenersi di rallegrarsi con Alfonso del gran bene, che le sue Opere Ascetiche
per ogni dove facevano.
"Testimonio
oculare, e sperimentale, così egli a' 20. Febbrajo 1776., io sono stato in Roma
per molti anni tanto nel Tribunale della Penitenzieria, che fuori di quello,
del bene che hanno operato, ed operano giornalmente tutte le sue Opere, ed in
particolare quelle Ascetiche uscite dalla benedetta penna di VS. Illustrissima,
e Reverendissima, che non posso fare a meno darne gloria a Dio, e
congratularmene".
"Mi viene scritto
dal Remondini, così Alfonso al P. Villani, che la mia Morale è stata molto
ricevuta da Tedeschi insieme coi libri spirituali, parecchi de' quali sono
stati trasportati in quella lingua: Soli
Deo honor, et gloria".
Essendo stato da lui
Monsignor Gutlier Confessore, come dissi, della Maestà della Regina: "E'
tale lo spaccio, gli disse, de' vostri libri in Germania, che anche i Librari
Protestanti li hanno tradotti, e ristampati, non per proprio profitto, ma per
farvi - 84 -
guadagno; né
potete credere quanto grande sia lo smaltimento, che vi è tra quei Cattolici.
L'Operetta della Passione di Gesù Cristo, fin
dall'anno 1759. più e più volte, con applauso comune, ristampata si vide, e
tradotta in Tedesco da un celebre Gesuita. Nel 1795. Essendosi voltata in
Polacco, e ristampata in Warsavia, non tanto fu in piazza, che mancate si
videro le copie: Vix typis impressum
comparuit, così si spiega il nostro Padre Hoffbauer, jam turmatim diripitur.
Appena fu impressa in
Napoli l'Opera per le Monache, intitolata la Vera Sposa, ma utile per ogni ceto, che, voltata in Tedesco, fu più
volte ristampata. Volendo rendere quest'Opera più spedita nel 1776. il P.
Abbate D. Bernardo Hyper, Monaco del Monistero di S. Benedetto in Wessobrun,
separò le materie generali da quelle delle Monache, e pubblicolla in due
volumi.
La prima parte porta il
titolo di Vera Sponsa. La seconda: Solida, et fundamentalis Institutio pro
omnibus iis, qui ad perfectionem christianam tendunt.
"Quest'Opera per
una particolare eccellenza, così nella prefazione che vi premette, tra il corso
di poco tempo, fu due volte ristampata in Italiano. Oltreché contiene, per così
dire, la quintessenza della Mistica Teologia, presenta ancora chiaramente
avanti gli occhi delle persone così Regolari, che Secolari la pratica delle
virtù necessarie, e proprie a ciascheduno stato. Io oso dire, soggiunge, che in
questa è riunito tutto ciò, che de' grandi, e moltiplici libri de' vecchi, e
de' nuovi Scrittori di spirito è sparso; così compendiato si vede tutto quello,
che lo stesso degnissimo Autore in altri luoghi più diffusamente ha
trattato".
Se tanto applauso per
quest'Opera nella Germania, maggiore lo riscontrò nell'Italia. Lo contestano,
se non altro, le replicate edizioni già fatte anche in Venezia. Scrivendo al medesimo
Monsignor Liguori da Pavia D. Barbara Petra, Monaca Benedettina, e Sorella del
General Petra, lo accerta del gran bene, che ivi operava coi suoi libri divoti,
ed il grande spaccio che vi era. Tra l'altro, che la Vera Sposa in Lombardia
era tra le mani di tutte le Monache, e che leggevasi anche a tavola nel suo
Monistero.
Non è da credersi quale
e quanto applauso abbia avuto tra le varie Nazioni l'Operetta della Visita al
Sagramento. Sotto gli occhi di Alfonso si contavano tra Napoli, e Venezia da ventidue
edizioni. Un zelante Gesuita in Magonza nel 1757. la tradusse la prima volta in
Tedesco. Chiama Alfonso virum totum in
Jesum Christum veraciter innamoratum.
Nel 1769. si vide un
altra ristampa in Colonia. Altr'edizioni se ne sono vedute in Francia. Una in
Nancy, Capitale della Lorena nel 1772. presso la Morta. Altra in Lione nel
1777. presso i Fratelli Perizie, e pubblicata in Parigi dal Caprari con altri
aggiunti di pietà del medesimo Monsignor Liguori. Nel 1779. ristampossi in
Augusta. - 85 -
Attesta il nostro P.
Hoffbauer non esservi persona in Francia, che non abbia alla mano questo
libriccino: Adeo usu esse in Gallia
Visitationes Sanctissimi Sacramenti, ut ab oculatis, et fide dignis testibus
compertum habeo, ut fero nemini ignotum sit Opusculum istud.
L'emigrato Certosino D.
Bartolomeo Genovese attesta essersi tralasciato da suoi Religiosi ogni altro
libro di meditazioni, e che in questo, come nella manna, vi ritrovano ogni
sapore: Mi scrive il nostro P. Giacomo Wanelet, che ritrovandosi in Parigi,
quattro anni prima della rivolta, ne vide fatta altra nuova edizione.
Contestando anch'esso
ad Alfonso il Canonico Henrequin le varie traduzioni, che in altre lingue
eransi fatte delle sue Opere, soprattutto individua quest'Opuscolo. "Non era
giusto, ei dice, che l'Italia sola godesse il frutto di tanto bene. Invidiosi
santi sono stati i Francesi con tre edizioni del SS. Sagramento, invidiosi i
Tedeschi, e già due edizioni se ne vedono nel loro idioma. Io per maggior
gloria di Dio ho giudicato farla qui ristampare (cioè in Liegi) e già sono
usciti dal torchio due mila esemplari. Quest'Operetta giova mirabilmente per
propagare per ogni dove l'adorazione perpetua del SS. Sagramento, già sparsa in
questa vastissima Diocesi, in tutte le Fiandre, ed in molte altre Provincie
dell'Impero".
Minore non è in Polonia
la fama che si ha di quest'Opuscolo della Visita.
Perché in Francese soddisfar non potea a tutti i ceti, che non possedevano un
tale linguaggio, ultimamente nel 1800. tradotta si vide in latino da un nostro
Congregato, anche per farla comune nella Svizzera, e nella Germania.
Anche nelle Spagne
quest'aureo Opuscolo è per le mani di tutti. Mi scrive da Vienna il già detto
Rettore della Chiesa Italiana D. Luigi Virginio, che ritrovandosi in Parigi, ed
avendo avuto tra le mani una Dama Spagnuola di alto rango questo librettino,
così sorpresa restò per l'unzione sperimentata nel proprio spirito, che ne
volle molte copie. Tanto bastò per vedersi l'Opuscolo stampato in Spagnuolo, e
divulgato per quei Regni.
Queste tante replicate
edizioni attestano ugualmente, scrive un dotto Francese, il merito dell'Autore,
e i suffragj di un Pubblico virtuoso. Nell'Italia, ed è quello che fa stupore,
forse non vi è negozio de' Librari che ristampato non l'abbia a proprio conto; e forse non vi è persona che
non l'abbia alla mano. In Roma specialmente se ne sono fatte delle varie
edizioni, e dir si può essere comune quest'Operetta anche tra quei
Eminentissimi. Il S. Padre Pio VI. tale compiacimento vi trovava, che avevala
sempre a vista sul suo tavolino.
Coadjuvando vieppiù il
Canonico Henrequin il zelo di Alfonso anche si compromette, come già fece, per
la versione di altre Opere. - 86 -
"Subito, che il tempo me lo permette, così egli, spero di metter mano ad
un altr'Opera di Vs. Illustrissima non meno importante, anzi più necessaria
della prima, qual è l'Apparecchio alla
morte, o siano Massime eterne: libro veramente divino, e necessario in
questi tempi calamitosi, ove pare, che non vi si crede più niente. Così spero
fare dell'altra intitolata la Vera Sposa
di Gesù Cristo: libro d'oro, nel quale fa vedere la pratica delle virtù
mirabilmente espresse".
Il P. Walfrino Francescano nel 1775. tradusse
in Tedesco le Prediche Domenicali. Facendone l'elogio Giovanni Herz Canonico
nella Collegiata di S. Geltrude in Augusta, Consigliere di quel Vescovo, e
dell'Arcivescovo di Treviri scrive:
Conciones has Reverendissimi Alphonsi de Liguori, Episcopi ad S. Agatham,
delectu materiarum perutiles, ei dice, et magna eruditionis sacre copia
abundantes.
Questo medesimo
Domenicale voltato in Polacco dal Parroco Tommaso Waluszew, e stampato in
Warsavia nel 1789., dedicato si vede al Serenissimo Principe, e Vescovo della
Samogizia Stefano Giovanni Giedroyè: Opus
istud, così nella dedica si spiega,
non tam verborum, et eloquentiae ornatu, quam potius sentimentiarum, et rerum
singulari selectu eximium, atque raro Auctoris zelu spirans, et pluribus aliis
operibus mundo christiano optime noti. Confessa avergli molto giovato toto tempore, quo in Cathedra Samocitiensi
verbi Dei Predicator existebam.
Quest'Opera, ei dice, alte resonabat
per Italiam Ligorii nomine decoratum: altius nunc etiam in patria nostra, tuo
in natione nostra magno nomini dedicatum.
L'Opuscolo ai Regnanti
non tanto fu pubblicato, che ristampato si vide in Varj regni. L'Editore, che
nel 1778. ristampollo in Liegi, attesta che ritrovavasi vendibile in Roma, in
Parigi, a Madrid, a Bruselles, ed in Vienna d'Austria.
Pietro Obladen anche
voltò in Tedesco nel 1775. le Glorie di
Maria. Encomiando quest'Opera scrive:
In praesentibus paginis conspicies Ligorium comparentem in publico ut
Encomiasten, et Panegyricum Mariae BB. Virginis, et Matris Redemptoris nostri.
In quest'Opera, ei
dice, chiaramente rilevasi quanto penetrato era il cuore di Alfonso dalla
tenera divozione verso Maria SS.: Elegantissimi
textus Scripturae sacrae, antiquorum Ecclesiae Patrum, sublimes ideae ipsiusmet
Auctoris, et penetrabiles ejusmet sententiae, et expressiones, quae in hisce
sermonibus occurrunt, dilucide demonstrant tenerrimum cor Ligorii in devotione
erga Dei Matrem.
In Tedesco, ed in
Polacco, come di Germania vengo riscontrato, voltate si veggono in quelle
lingue la Storia dell'Eresia, la Verità della Fede, la Via della Salute, la
Pratica di amare Gesù Cristo, il libro della Preghiera, l'Apparecchio della
Morte. Tradotti si veggono - 87 -
anche altri libri di pie meditazioni da esso composti, specialmente sopra
la Passione di Gesù Cristo, e tante sue interessanti riflessioni sulle Massime
eterne, e su i doveri di ogni cristiano.
Pietro Obladen avendo
tradotto in Tedesco anche due volumi di meditazioni, non mancò dedicarli alla
Serenissima Cunegonda, figlia di Augusto Re di Polonia. Tutte queste, ed altre
sue Opere, che non sono a notizia, sparse si veggono negli Svizzeri in Francia,
nei Circoli dell'Impero, nell'Austria, nella Polonia, ed in altri luoghi
settentrionali, e come dissi, ristampate a motivo di lucro anche da'
Protestanti.
Così nelle Spagne anche
penetrate sono, e tradotte si veggono tante, e tante Opere di Alfonso.
Scrivendogli da Vagliadolid un Religioso non mancò congratularsi con lui,
encomiando le sue varie Opere, ed il gran bene, che tradotte in Spagnuolo
facevano in quei Regni.
Essendo capitato dall'Indie
in Roma circa il 1788. un P. Maestro Agostiniano per il Capitolo Generale
affamato si vide non per una, ma per tutte le Opere di Monsignore. Portandosi
nella nostra Casa di S. Giuliano ai Monti a ritrovare il nostro P. Lacerra,
volle sapere, dove potevansi avere tutte le Opere. Disse, che nell'Indie era
troppo nota la di lui santità, e dottrina; e che desiderava provedersene di
molti corpi, per voltarli in quel linguaggio, venendo ivi desiderati. Non
trovando tutte le Opere in Roma, portandosi in Napoli se ne provide in gran
numero.
Mi attestò il nostro P. D. Gaetano Mancusi,
che ritrovandosi in Sicilia, incontrossi con un letterato francese, che anche
andavane in cerca, e che già comprate se ne aveva varie Opere. Questi gli
disse, che in Francia facevasi gran conto di tutte le Opere di Monsignor
Liguori, e che egli cercava radunarne quante ne poteva.
Il P. D. Romualdo Maria
Roberti de' Padri della Missione scrisse da Roma al nostro P. D. Bartolomeo
Corrado: "E' incredibile il grido, che questo santo Prelato si ha da per
tutto meritato colla sua santità, e dottrina. Il frutto, che ricavasi dalle sue
Opere, è indicibile. Credo, non vi sia stato Autore alcuno Ascetico, che abbia
avuto tanta fama, ne di simili libri verun Libraro un tanto spaccio. Ritrovandomi
in una pubblica libreria di Macerata, mi disse il Librajo, che cavava più
quattrini colle sole Opere di Monsignor Liguori, che da tutti gli altri libri,
che aveva. E debbo aggiungere esser questa una delle più famose librerie della
Marca".
Sonosi rese così
celebri le Opere di Alfonso presso le Nazioni, perché tutte ripiene dello
Spirito di Dio, di Cristiana Morale, e quello, che è più, di vivi affetti verso
Gesù Cristo, e la sua SS. Madre, ed egli stimato per la sua santità, zelo, e
profondo sapere uno de' Vescovi de' primi tempi. Non vi è Opera, in cui non
ammirasi un zelo - 88 -
ardente
per la gloria di Dio, e per la salvezza delle Anime. Tutto è divino in Alfonso.
Il Remondini, vedendo
il comune applauso, giunse a scrivergli da Venezia: Se avete da stampare una
pagina, anche mandatela da me.a
Vi è cosa di più. A tal segno è giunta la stima, che
si ha di lui, e delle sue Opere anche al di là dai Monti, che i Libraj
vedendone lo smaltimento, non difficultano, come di Warsavia mi scrive il
nostro P. Hoffbauer, far stampare sotto il nome di Alfonso altri libri non
suoi, certi dell'applauso, e del presto spaccio: Tanta extimatioVenerabilis Ligorii in Germania praesertim viget, ut
aliqua Opuscola pietatis praecipuae sub ementito Ligorii nomine passim in lucem
edere austerint, convicti de certissima, et subitanea venditione quorumvis
operum nomine Ligorii infignitorum.
Posizione Originale Nota - Libro IV, Cap.
XVII, pag. 88
|