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Cap.18
Altri Opuscoli in diversi tempi, ed in quest'ultima
età elaborati da Alfonso in benefizio delle Anime.
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Tra le tante Opere di
Alfonso, l'ultima che diede in luce, e che indirizzò a' Monarchi, fu la Fedeltà de' Vassalli verso Dio. Altri
argomenti alla mano egli aveva per lo bene delle Anime, e per la gloria di Gesù
Cristo.
Il P. Villani avendo a cuore
conservargli la vita, vedendolo decaduto, e così estenuato, gli proibì, come
Direttore, ogni altra intrapresa. Di fatti in questi tempi vedevasi molto
abbattuto. Egli medesimo confessa il suo stato in una sua al P. de Paola in
Frosinone in data de' 2. Gennaro 1777.:
Io mi sento malamente, gli scrisse,
che non posso né scrivere, né leggere. Un dolore di testa, ma continuo, mi
travaglia, ed ho lasciato ogni sorta di applicazione.
Anche in questo stato,
non per applicazione, ma per sollievo, come ei si espresse col P. Villani, non
mancò dar fuori alcuni fogli per divulgarsi dai nostri, e da altri Missionarj
nel decorso delle Missioni.
In poche pagine rileva i due più necessarj avvertimenti ad
ognuno - 89 -
per salvarsi,
cioè La necessità della preghiera, e
della meditazione di Maria Santissima. Stabilisce, che la preghiera è
necessaria come di mezzo per conseguire la salute eterna. Che oltre l'ajuto
generale per perseverare nella grazia, ci necessita lo speciale. Che chi non
prega, non l'ottiene, e che Iddio non può non concedere le grazie a chi
umiliato, e con perseveranza gliele domanda. Che siamo tenuti ricorrere a Dio,
ed è precetto grave, specialmente ritrovandoci in pericolo di morte, o di grave
tentazione. Colla preghiera a Dio incurca una special divozione a Maria
Santissima. Chi non ha questa special
divozione, con difficoltà, ei dice,
potrà perseverare nel bene, e vincere il Demonio, venendo chiamata la Divina
Madre, la Madre della Perseveranza. Conchiude: Chi prega si salva, e chi non prega è dannato.
Avea egli per le mani
un trattatino del Sacrificio dell'Altare, che tutto giorno si fa da Gesù
Cristo. Se ne compiacque; e vi distese una breve dichiarazione per le
preghiere, che si fanno nella Messa. Pruova essere lo stesso il Sacrificio della
Croce con quello dell'altare. Entra a spiegare parte a parte tutte le
circostanze della Messa, rilevandone i misteri. Queste sue dichiarazioni
giovano così per chi celebra che per chi assiste a questo gran Sacrificio.
Evvi una lettera ad un
giovanetto circa gli Esercizj spirituali fatti in solitudine; come Iddio si
comunica in quel tempo; e del gran profitto, che si ricava. Similmente
restringe in un Opuscolo le meditazioni per otto giorni di Esercizj sopra le
Massime eterne.
Vi sono gli
Avvertimenti a giovani studenti, applicati allo Stato Ecclesiastico. Pondera
quale sia la vera sapienza. Ah quanti
uomini, ei dice, vivono gonfi di se
stessi, per sapere di matematica, di belle lettere, di lingue straniere, e di cento
notizie dell'antichità, che niente conducono al bene della Religione, e niente
giovano al profitto spirituale. Esorta, che siccome si profitta nelle
lettere, così avvanzi nello spirito, se giovar si voglia a se stessi, e
rendersi utili anche agli altri.
Abbiamo una lettera di
risposta ad un giovane, che dimanda consiglio circa lo stato di vita, che deve
eleggere. Vuole che, per deliberarsi, si proponga esser l'Anima eterna, e
l'unico fine per cui Iddio ci ha posto al mondo; che si metta avanti il punto
della morte, e si scelga quello stato, che in quel punto si vorrebbe eletto.
Propone lo Stato Religioso, come più sicuro per i gran mezzi che somministra a
potersi salvare, e mette avanti i pericoli, che sono nel mondo. Vuole bensì,
che si scelga un Monistero ove vi sia dell'osservanza: Se vogliate entrare, ei dice, ove
sta rilasciato lo spirito, vi mettete in pericolo di perdervi.
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Vi sono gli Stimoli a' Religiosi per avvanzarsi
nella perfezione del proprio stato. Pondera il fine per cui iddio li ha cavati
da mezzo al mondo: rileva l'incorrispondenza di taluni; e viene ai mezzi, coi
quali possono riformarsi, ed avvanzarsi nella perfezione.
Molti Opuscoli abbiamo
per le sagre Vergini, e sono: Avvertimenti
ad una Donzella, che sta in dubbio dello stato che ha da eleggere. Premette
l'esempio di tante Sante Verginelle che, voltando le spalle al mondo, si sono
consagrate a Gesù Cristo. Propone lo Stato Religioso, e pondera i pregi della
verginità: così l'infelicità dello Stato conjugale, ed i pericoli, che
l'accompagnano. Similmente la fiducia di salvarsi, servendo a Gesù Cristo nel
chiostro, ed il timore che vi è di perdersi, vivendo nel mondo. Ogni maritata, conchiude, può dirsi Martire di pazienza; ma se ci ha
pazienza. Altrimenti patirà un martirio in questo mondo, ed un martirio più
penoso nell'altro.
Vi è un discorso
familiare ad una fanciulla, che prende l'abito di Monaca. In questo rileva i
pericoli, che vi sono nel mondo, e le grazie che si ricevono da Dio nello Stato
Religioso. Anima la fanciulla a perseverarvi, e rileva i mezzi per
corrispondere ad una tal grazia.
Abbiamo gli Stimoli ad una Religiosa per avvanzarsi
nell'amore del suo Sposo Divino. In Succinto quest'Opuscolo contiene tutto
ciò, che può stimolare una Monaca a togliere ogn'impedimento per farsi santa,
ed amare Gesù Cristo.
Meditare, ed avere presente la Passione di Gesù Cristo sono i mezzi, che ei dà.
L'amore che non nasce dalla Passione, che
Gesù Cristo ha offerto per noi, è debole, ei dice. Consiglia la lezione de'
libri santi. Nell'orazione noi parliamo a
Dio, dice Alfonso, e nella lezione
Iddio parla a noi. Anima la Religiosa alla comunione frequente. Quì si
diffonde circa la disposizione. Soprattutto ricerca compiacimento, ed
uniformità di volontà colla volontà di Dio. Una
Monaca, così egli, che tutta si è
data a Dio, di nulla si lamenta, e si contenta di tutto; ama la Regola, ed
accetta ogni officio, ancorché disgustevole.
Volendo vedere vieppiù
innamorate le Comunità Religiose di Gesù Cristo, con un altro Opuscolo esorta
queste a voler fare avanti l'Altare del Sagramento le comuni orazioni. Quantunque il Signore, in ogni luogo, ei
dice, è pronto ad esaudire ognuno, che lo
prega, stando nel Sagramento, egli dispensa con maggiore abbondanza le sue
grazie. Non contento di questo, desidera che a vicenda si destini in ogni
ora del giorno una Religiosa, che facci compagnia a Gesù Sagramentato.
Altri avvertimenti
generali vi sono per la Perfezione delle
Monache. Restringe questa in dodici massime. Vuole per fondamento di tutta
la perfezione una somma confidenza in Dio, ed una totale diffidenza di se
stessa; - 91 -
guardarsi da
ogni difetto ad occhi aperti, e non inquietarsi essendosi caduto, ma umiliarsi,
risolversi, e con confidenza ricorrere a Dio; distacco da' parenti, e da ogni
cosa; rallegrarsi vedendosi disprezzata; conservare il desiderio di crescere
nell'amore di Dio; offerirsi spesso a Dio, ed uniformarsi nelle cose contrarie
col divino volere; osservanza della Regola, ed ubbidienza ai Superiori, ed al
P. Spirituale; aver Dio presente, e spesso purificare l'intenzione di volergli
dar gusto. La buona intenzione, ei
dice, si chiama l'alchimia spirituale,
che fa diventare oro le azioni più materiali.
Abbiamo alcuni ricordi
alle Religiose del SS. Redentore, che sono in Scala, ed in S. Agata. Raccomanda
con gelosia la Vita Comune; che si guardi ognuna d'introdurre abusi contro
l'osservanza; e che ognuna, sempre che si comunichi, rinnovi i santi Voti. Che
si attenta al lavoro nelle ore definite, e che in Chiesa non s'introduca nè
canto figurato, né musica. La Monaca, che
canta con canto figurato, ei dice,
piuttosto da agli uomini tentazione, che divozione.
Che con sommissione si
accetti ogni officio, e si lasci totalmente la guida delle proprie nipoti alla
Maestra destinata dalla Comunità; che non si scrivano lettere senza presentarle
alla Superiora, e che dalla medesima si leggano le risposte. Entrando in
dettagli di maggior perfezione, inculca la preghiera, e le orazioni
giaculatorie, vuole che non si trascurino gli SS. Esercizj ogni anno, ed un
giorno di ritiramento ogni mese. Soprattutto che ogni una si sforzi avvanzarsi
nell'amore di Gesù Cristo, meditando l'amore, che ci ha dimostrato nella sua
passione, ed in lasciarsi nel Santissimo Sagramento. Così avvanzarsi nell'amore
di Maria Santissima. La Monaca, egli
dice, che con amore speciale non ama la
Madre di Dio, poco amerà Gesù Cristo, e molto ha che temere di sua salute.
Un altr'Opuscolo
contiene tanti consigli di sollievo, e di
confidenza per un Anima desolata. Consiglia per primo, che si ubbidisca
esattamente al proprio Direttore; che nelle cose contrarie, si riceva tutto
dalle mani di Dio; umiltà, e rassegnazione, ei vuole, nell'infermità; che
spesso si offerisca a Dio senza riserba, e che sono soggetto delle sue
meditazioni sia Gesù Crocefisso sul Calvario, ed annientato nell'Eucaristia; e
soprattutto, che l'Anima si eserciti nella preghiera.
Conchiude, e dice, che niuna cosa tanto
ci unisce con Dio, quanto le desolazioni, perché nelle desolazioni sono più puri,
e più perfetti gli atti di uniformità colla volontà di Dio.
Avendo in mira i
condannati a morte, restringe in un altr'Opuscolo gli Avvertimenti a' Sacerdoti che loro assistono. Rileva le tentazioni,
che questi possono avere: così, se odiosità l'investe o contro gli Accusatori,.
o contro gli Giudici: maggiormente se odiati si stimano da Dio, ed indegni del
perdono, o che stimasi Iddio come tiranno, - 92 -
che creati gli abbia per l'Inferno; e per queste, e per ogni altra
tentazione suggerisce de' varj mezzi.
In un Opuscolo abbiamo
ciocchè in Missione il Predicatore avvertir deve per comune
profitto; cioè la necessità, che si ha di pregare; la fuga dalle occasioni,
ed il gran male di tante Anime, che per erubescenza non confessano i peccati
commessi. Soprattutto vuole si animi il Popolo all'amore verso Gesù Cristo, ed
alla divozione verso Maria Santissima.
In un librettino di
poche pagine restringe per li Confessori di mezzano sapere i lumi più necessarj
per lo disimpegno del proprio impiego. Quest'opuscolo quanto è ristretto,
altrettanto è ripieno di celeste dottrina.
Gli scrissi, avendo io
della divozione per le Anime purganti, che avendo fatto tante belle Opere in
onore di varj Santi, non aveva fatto cosa particolare per le Anime del
Purgatorio; tanto bastò per tesserne una breve novena. Promuove la divozione,
ed anima i Fedeli a suffragarle.
Fra tutti gli Opuscoli,
ed è forse l'ultimo da lui composto, è quello dell'Amore Divino, e de' mezzi per acquistarlo. Fa vedere, come e quanto
Iddio desidera, e comanda essere amato da noi, e l'anticipata beatitudine, che
si gode amando Iddio. Mezzo per avvanzarsi in questo amore inculca il distacco
dagli affetti terreni; meditare, ed aver presente la sua Passione, e l'amore in
lasciarsi per noi nel Divin Sagramento. Uniformità ricerca colla divina
volontà; raccomanda l'orazione, e la preghiera. Tutta la vita de' Santi, ei dice,
è stata vita di orazione, e di preghiera; e tutte le grazie, con cui si sono
fatti santi, non le hanno ricevute, che colla preghiera, e coll'orazione.
Altri Opuscoli vi sono,
che ora non sovvengono, e tanti uniti anche si veggono nelle diverse sue Opere.
Eccezione di Anima non
vi fu in Alfonso. A tutto pensò fino all'ultima decrepitezza. Tutte gli erano
care, perché tutte redente col sangue di Gesù Cristo. Avrebbe voluto togliere
dal mondo il peccato, e veder tutti in salvo quanti vi erano nel mondo, massime
in istato di perfezione quelle Anime, che a Dio eransi consegrate. Il zelo di
Dio, e delle Anime, dir poteva anch'esso, mi ha roso, e consumato.
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