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P. Antonio Maria Tannoia
Della Vita ed Istituto del venerabile servo di Dio Alfonso M. Liguori...

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  • Libro 4
    • Appendice Ragguagli delle due Case aperte dai nostri, una in Warsavia, Capitale della Polonia, e l'altra nella Curlandia.
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Appendice

Ragguagli delle due Case aperte dai nostri, una in Warsavia, Capitale della Polonia, e l'altra nella Curlandia.

 


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Se la gratitudine è un dovere; gratitudine io stimo far memoria della Casa di Warsavia, e della Curlandia; e come nel Settentrione per opera di due zelanti Tedeschi, D. Gio: Clemente Maria Hofbeaur, ed il P. D. Francesco Hibla, tutti e due dell'Austria, stabilite si sieno queste due Caseconosciuto l'Istituto.

 

Le grandi imprese riserbate non sono, che ai cuori generosi. Prefisso avendosi questi due Tedeschi di portare in Germania la Congregazione, tutto fiducia da Roma partirono per Vienna. Benché spianata si trovasse la strada col gran credito, che Alfonso colle sue Opere acquistato si aveva tra quei naturali, tuttavolta non riuscì loro il potervisi situare. Coraggiosi si portano in Warsavia.

 Presentandosi a Monsignor Saluzzo, Arcivescovo di Cartagine, Patrizio Napoletano, Nunzio allora in quella Corte, ed ora Eminentissimo Cardinale, si danno a conoscere per nostri Congregati, o per Alunni di Monsignor Liguori. Più di questo non vi volle per essere benignamente accolti da quel zelante Prelato. Avendone questi fatta parola al Re Stanislao; e facendogli presente cosa fosse l'Istituto, e chi ne fosse l'Autore; commosso il Re, anch'esso graziosamente li accolse, accordando loro Chiesa e Casa di S. Bennone, attenenti alla Nazione Tedesca, e dichiarandosi loro protettore.

         Fecero senso in Warsavia questi nuovi Operarj. Conosciuto l'Istituto, ed Alfonso non essendo ignoto in Polonia per le tante Opere sue, Ascetiche, e Dogmatiche, in polacco, ed in tedesco tradotte, maggiormente per la Moral Teologia, ivi tanto applaudita, non furono ricevuti dal Pubblico i due Tedeschi, che con comune applauso. Stabilita la Casa, passo passo unendosi ai nostri altri Sacerdoti, e giovanetti, non picciola Comunità stabilita si vide tra poco tempo.

Mancano le particolari notizie del primo stabilimento de' nostri in Warsavia. Conservavansi queste nella casa di Frosinone; ma succeduta, l'invasione delle armi Francesi, tra i tumulti popolari, le scritture tutte, come mi scrive il nostro P. Exgenerale de Paola, o furono vittima del fuoco, o disperse al vento. Dirò qualche cosa, per quello che rilevo dalle lettere posteriori del P. Hofbeaur, e de' rispettivi Nuncj Apostolici, posteriormente capitate in Nocera. Così dell'altra Casa aperta nella Curlandia.

Indefessi in Warsavia i due Tedeschi nell'operare, e colla predicazione, e coll'assistersi al Confessionale, giornalmente copioso, più che si crede, se ne vide il frutto. Oltre il gran bene tra Cattolici, anche non pochi miscredenti, vedendosi convinti, si conciliavano colla Chiesa. Monsignor Saluzzo, dandone parte in Roma al nostro P. de Paola, allora Superior Maggiore, non mancò farne l'elogio. "Posso confessare, così egli, e per sua consolazione accertarla, che fra tutti gli Ordini Religiosi, che quì esistono, i Soggetti della sua Congregazione distinguonsi, e sono di maggior splendore, così per il zelo, che dimostrano, che per la somma loro esemplarità, e moderazione."

Warsavia popolata essendo di Polacchi, e Tedeschi, spezzare non potendosi a tutti il divin pane della parola nel medesimo tempo, massime ne' giorni festivi, per la varietà del linguaggio, quattro prediche in detti giorni si fissarono in Chiesa. Essendosi predicato la mattina ai Polacchi, subentravano i Tedeschi per l'altra seconda predica: così il giorno replicavansi per i rispettivi popoli altre due prediche. Non già due nello stesso giorno dal medesimo Soggetto, ma variavansi or gli uni, or gli altri. Oltre altre opere di pietà in beneficio del Pubblico, giornalmente ogni mattina, in tempo della Messa, si fissò la meditazione in Chiesa sopra i Novissimi, e di sera la Visita al Santissimo con una fervente esortazione. Fe senso in tutti questo zelo de' nuovi Missionarj; e con questo fare attiraronsi in Warsavia i cuori di tutti i Ceti.

Se costante i nostri nell'operare, più costanti sono i popoli in profittare delle loro fatiche. Sommo frutto ricavasi colla predicazione; ma maggiore coll'ascoltarsi le Confessioni. Quasi non vi è ora del giorno, che non vi è concorso di penitenti. Nell'anno 1796., come rilevo da una del P. Hofbeaur  in data de' 31. di Decembre, meno non fu il numero di quei, che in detto anno si comunicarono in S. Bennone, che diciottomila settecento settantasette. In un altra de' 19. Agosto 1800. così scrive: "La Festa del Santissimo Redentore qui si è solennissimamente celebrata in quest'anno. L'anno passato vi celebrò, intervenendovi gran concorso di popolo, S. E. Riverendiss. Monsignor Litta ; e ne' sette giorni susseguenti vi si fece una piccola Missione, e terminossi l'ottava colla Benedizione Papale. Fu data la Benedizione dal nostro P. Hubl; ed in questa occasione fece la prima predica in lingua polacca. Il pianto del popolo fu tale, che più volte dovette interromperla; ed il numero degli ascoltanti era tre volte più di quello, che capir può la Chiesa; anzi nel giro di quest'anno concorsi vi sono, più dell'anno passato, sopra diecimila Cattolici. Dimani, correndo l'ottava della Festività dell'Assunta, comincia l'adorazione delle Quarantore. Questa Festa nella nostra Chiesa si è sempre solennemente celebrata, avendosi una miracolosa Immagine di Maria SS. sotto il titolo di Auxilium Christianorum."

Volendo i nosti giovare alla gioventù, e vantaggiare gl'interessi delle altre Diocesi, aperto si è in questi ultimi tempi un Convitto di Chierici giovanetti. Quest'opera, scrive il medesimo Hofbeaur, nell'attuale governo, cioè sotto il Re di Prussia, ha consolidata la Casa. Anche così si sono rassodate altre Case Religiose; e questa specialmente de' Padri della Missione di S. Vincenzo de Paoli. "Ama il governo, ei dice, l'educazione della gioventù, e ne protegge l'opera."

Picciolo non è il profitto, che con questi Alunni ritraesi in Warsavia a beneficio di tante Diocesi. Ammettendosi al Sacerdozio, debbono dar conto pubblicamente di tutta la Teologia; ed è tale la sollecitudine de' nostri, che, tra tutti gli altri, i loro Alunni ne portano la meglio." L'Ordinario di quella Diocesi, così Monsignor Litta, Arcivescovo di Tebe, e Nunzio al nostro P. Rettor Maggiore, mi assicurò, che i Liguorini, o come ivi li chiamano Bennonisti, più di tutti gli altri, rattrovansi istruiti, presentandosi all'esame per essere ordinati."

Fatto inteso da Monsignor Nunzio il S. Padre Pio VI., del gran bene, che in Warsavia operavasi dai nostri; e fattosegli presente la povertà, non mancò nell'anno 1791., essendo in Roma, far loro assegnare annui scudi cento dalla Congregazione di Propaganda. In questi si vede trasfuso, disse il Papa, il zelo del loro Fondatore.

  Divolgato nel Settentrione il buon nome de' nostri, ed il zelo che si aveva, chiamati vennero nella Curlandia, ove già vedesi aperta altra Casa. In seguito premura vi fu tra gli Svizzeri. Non vedendosi corrisposti que' buoni Cattolici, volendo ottener l'intento, persona deputarono sino in Warsavia. Vi si portò il P. Hofbeaur, e come scrisse Monsignor Nunzio, lo stabilimento effettuato non fu per l'invasione delle armi Francesi. In Costanza chiamato lo stesso Padre dal medesimo Monsignor Nunzio nel 1795. anche venne impegnato per stabilirvi un altra Fondazione: Così, nel Lago di Costanza, si offerse altra Casa in Lindau dal Preposito di quel rispettabilissimo Capitolo. In Vienna, il Vescovo di S. Ippolito, anche per mezzo di Monsignor Nunzio, voleva altra Casa in sua Diocesi. Suo intento era di potersi fare ogni anno dagli Ecclesiastici gli Santi Esercizj; e perché Vescovo dell'esercito Cesareo voleva l'Alunnato de' Chierici, per ammaestrarsi questi ne' doveri di Cappellani dell'esercito. Si sospese il negoziato volendo l'Imperador Giuseppe, che non altrove i Chierici apprender dovessero le scienze, che nelle pubbliche Università. Hinc remissimus negotium hoc, così il P. Hofbeaur, usque dum meliora tempora advenerint.

In Warsavia istessa nel 1796. la provvidenza dispose, che altra Chiesa si avesse dai nostri. Era già per darsi a' Luterani la Chiesa, e troppo magnifica, di S. Croce in Campo. Monsignor Arcivescovo prevedendo il turbine, innanzi tempo la cedette a' nostri con tutti i fondi, e Casa. Altra Fondazione, come scrisse da Vienna Monsignor Nunzio al nostro Padre Rettore Maggiore, ci sperava di certo vedersi stabilita in una Terra dell'Impero Germanico, Feudo del Barone Boraldigen, che molto ne stava invogliato. Cosa siesi effettuata, non mi è noto.

Ammiravasi, ma non approvavasi da noi tal folla di nuove Case nel P. Hofbeaur. Essendosegli scritto, che anzi che accettarsi delle nuove si badasse a consolidarsi le già accettate; rescrisse a' 26. Luglio 1796.: "Non è che da noi vengono ricercate, ma offerte ci sono da persone non conosciute, che punto sapevansi, se vi fossero nel mondo. Io credo, soggiunse, che in tempi così critici per la Chiesa, e per noi Regolari, queste Fondazioni spontaneamente offerte non siano fortuite, ma tratti di Provvidenza." Facendo un aperta di cuore, scrive: "Posto che da noi si ricercassero, forse conseguiremo noi quella sollecitudine, e quell'impegno in cercare la salvezza delle Anime, che usano i nostri nemici per vederle perdute: Posito deinde etiam, ut ipsi Fundationes novas quaeramus (quod alioquin non sit) ossequeremur eamdem solertiam in quaerenda salute Animarum, quam adversarii nostri in perdendis Animabus adhibent? Fa menzione tra l'altro, della Setta detta de' Fratelli Uniti,  anche chiamati Herrahutensesa, stabilita in Sassonia nel 1727., e dilatata nel 1742., e 1764., che di presente estesa si vede, non già nelle sole Parti Settentrionali, ma nel mondo tutto da un polo all'altro con un danno infinito della Chiesa, e di millioni di Anime. Affettano questi, com'ei scrive, Gerarchia Ecclesiastica, ed hanno il loro Vescovo, che residendo in Sassonia, come in luogo della loro origine, dirige in tutto il mondo tutto il corpo della Setta." Soggiunge, "che l'Italia anche n'è piena, ma è così occulta, e procedono con tal cautela questi zelanti Novatori, che non sono conosciuti, né molestati."

Fame troppo grande, uopo è dire, che vi è nel Settentrione di Operarj tra quei buoni Cattolici." Lo stato, in cui quelle Chiesa si ritrovano, come scrive il medesimo Padre, è assai più luttuoso di quello si crede. L'ignoranza delle cose più sacrosante regna da per tutto. In Boemia specialmente, tal scarsezza vi è di Clero, e così in altri luoghi, che desolate veggonsi le Parrocchie; e per ordinario i Parrochi costretti si veggono ne' giorni festivi passare da una in un altra, e celebrare più Messe. Ovvj sono gli scandali, e non vi è più chi ripari. Tutto è miscredenza; ed impegnati si veggono i nemici della Chiesa per seminare impunemente i loro errori."

Il massimo de' travagli non è questo. Mancano gli Operarj, e chiuse anche sono le Case de' Regolari, che somministrar li potrebbero. Se interdetto non è il ricevere Novizzi, col fatto vien proibito. Legge vi è, che ammettere non si possono i giovanetti, se non sono di anni ventiquattro; e trovandosi in frode, soggettati si veggono alla pena di scudi cento. Ciò non ostante, nell'anno 1799. anche vi eran tra i nostri, due Diaconi, due Suddiaconi, due Chierici, e due Novizzi. Così al Suddiaconato passare non possono i Chierici senza il permesso del Magistrato.

Ciò premesso, come sua apologia fa presente il Padre Hofbeaur la necessità, che v'è di aprirsi al di fuori di Polonia una Casa, specialmente di Probazione, ove più volentieri vi si possa far recluta di novelli Alunni: Qui situationem Ecclesiae Septemtrionalis ingnorat, necessitatem percipere nequit, quanta haec sit, possidendi Domum Probationis in illis regionibus, quae facilitatem praestant subministrandi copiam Subjectorum, e quorum numero aptissima quaequae seligi possent, Operarios idoneos in Vineam Domini, quae tantopere eorum deficientiam deplorat. Desiderarebbe questa Casa di Probazione, anche per soccorrersi i nostri, che stanno nella Curlandia, e potersi sorrogare in sollievo de' vecchi altri nuovi Operarj. Accennando le fatighe che ivi si fanno: Nostri Missionarii in Curlandia,  ei dice, vix non succumbunt laboribus, neque in longius reliquendos solos esse censemus, quin unum, alterumve in auxilium eis submittamus.

Somma è l'edificazione, e grande è il bene che si opera dai nostri in Warsavia. Tali sono i loro portamenti; e così contento ne sta il Pubblico, che anche il governo politico n'è soddisfatto; anzi questo, ancorché Luterano, li protegge; e come scrive il medesimo Hofbeaur, il preferisce agli altri: Etiam regimen politicum in toto spectatu, Instituto nostro adeo favet, ut cunctis aliis nos praeferat.   

Minor stima non si hanno meritato i nostri Missionarj nella Curlandia. Sono in tal venerazione,  si hanno così guadagnato l'animo dei popoli, che, come scrive lo stesso Hofbeaur in altra sua de' 15. Novembre 1795., molti Luterani, anche da luoghi distanti, vengono da essi, portando loro degli ammalati per imporli le mani, e pregare per essi: Così portano i loro figliuoli, affinché lor si dasse la benedizione. Magnam videntur Patres nostri ibidem penes plebem lucrari confidentiam, cum multi Lutherani ad eos venient, etiam ex distantibus per Provincam locis, afferentes secum aegros, quibus nostri Patres manus imponere, et pro eis Deum rogare multis precibus rogantur; etiam proles adultiores adducunt, ut benedictionem a Patribus accipiant. Porto il contesto della lettera, per così togliere ogni dubbio in contrario.

Benedice Iddio tuttavia queste due Case, benché in Paesi così rimoti. Scarso non è in Warsavia il numero de' Soggetti. Venticinque erano di famiglia nel 1799., e non eravi Individuo, che impegnato non si vedesse per la gloria di Gesù Cristo, e per lo bene delle Anime. "Vi sono più Soggetti, così Monsignor Nunzio al nostro Padre Rettor Maggiore, sebbene assai giovani, i quali predicano con frutto la parola di Dio, come mi viene assicurato da chi intende il polacco, ed il tedesco." Siccome nello zelo, così anche fioriscono que' buoni Operarj nelle scienze umane e divine. Con sua lettera ci fa intesi il P. Hofbeaur esser passato a' 22. di Marzo a miglior vita nello scorso anno 1801. il P. D. Niccolò Lettoir, nobile di Amiens nella Picardia, cum singulari omnium virtutum studio, ac in scientiis mathematicis, lingua graeca, chaldaica, hebraea, et syriaca apprime versatus.

Non è che sieno in attrasso di presente le tante fatighe sulle prime intraprese in Warsavia, anzi lo sono in maggior vigore. Avevasi in costume ne' giorni festivi girare, ed istruire il popolo per le piazze, e per i vichi più popolati. Diocesi presente, venendo proibito un tal esercizio dal governo politico, si fa in propria Chiesa una continuata Missione. Non contenti delle quattro prediche nei giorni festivi, come già dissi, in polacco, e tedesco, si continuano queste giornalmente anche nell'Avvento, e Quaresima; nella Novena, ed ottava di Pentecoste: così nella Novena, ed ottava del Redentore, ed in quella di tutti i Santi: Cum sub regimine moderno Borustico, in Civitate Missiones publicae non permittuntur fieri, così il P. Hofbeaur a' 12. Giugno 1801. necesse erat modum in re adinvenire, qua incolarum saluti provideatur. Francesi non vi mancano; ed anche a questi si da il santo, e vi è predica per essi. Oltre di ciò, quasi non vi è giorno tra l'anno, che non vi sieno esortazioni al popolo, ed ogni sera vi è la Visita al Sagramento, anche con concorso di gente: Nulla fere dies transit per totum annum, ut non habeatur exhortatio aliqua ab altari tempore, quo dicitur 

Missa, coram exposito SS. Altaris Sacramento; sicut et vesper, tempore quo sit Visitatio SS. Sacramenti expositi. Il bisogno tanto richiede, così conchiude, in una Città estremamente bisognosa, e mista di popolo di diversa credenza.

Monsignor Litta, Arcivescovo di Tebe, che anche fu Nunzio in Pietroburgo, contesta il medesimo zelo e fatiga. "Nel mio ritorno da Pietroburgo, così in una sua degli undici di Gennaro 1800., passai per Warsavia, ove mi trattenni più di un mese. Con mia consolazione osservai, che la Casa del SS. Redentore fioriva sempre più nell'acquisto di nuovi Operarj, nel concorso continuo di popolo, e col frutto assai grande, che ricavasi colla predicazione della divina parola, e coll'amministrazione del Sacramento della Penitenza, e della santa Comunione. Concorso vi è non interrotto di popolo dalle ore avanti giorno sino all'imbrunir della sera; e dalla mattina alla sera, altro non si fa, che confessare, predicare, e dar la benedizione col SS. Sagramento. Io non esagero, così egli prosiegue. Quattro prediche si fanno ogni giorno, due la mattina, e due il dopo pranzo: ogni mattina una predica in polacco, ed una in tedesco, così il dopo pranzo. Il concorso è grande, e vi si vede il frutto in molti, che vi concorrono, colla mutazione della vita. Forse quello che essi fanno, sembrerà troppo; ma non è troppo pel gran bisogno, che in quel Paese vi è, ove gli altri poco si curano di operare nella vigna del Signore. Né io oserei consigliar i suddetti Padri a lasciar alcuna delle opere, vedendo che ciascuna riesce con molto frutto; anzi temerei oppormi alla volontà del Signore, e guastar l'opera sua. Conchiude, e dice: se si ottiene una Casa in Germania, che serva, come Seminario di Missionarj, conforme a desiderj, ed alle speranze del P. Hofbeaur, non vi è dubbio, che il frutto per le Regioni Settentrionali sarà molto maggiore. Fin qui Monsignor Nunzio al nostro Superiore Generale."

Tanto della Casa di Warsavia. Dell'altra di Curlandia mancano le particolarità. Venendo proibito a tutto il Clero, sotto gravissime pene, dallo Zara di Moscovia qualunque commercio di lettere con altro Clero fuori dell'Impero: Ex nostris fratribus, qui in Curlandia sunt,  così il P. Hofbeaur in una sua de' 21. Luglio 1799., jam plusquam ab anno nihil litterarum habuimus, quia haec Domus ad Rusiae Imperatorem pertinet, et omnis communicatio Cleri illius Imperii cum Clero extero absolute, et sub gravissimis poenis interdicta sit, nihil consequenter, nec mediate nec immediate de illis scire possum.

Abbiamo Presidente in Warsavia il degnissimo P. Hofbeaur col carattere di Vicario. Siccome a lui è dovuta la gloria, dopo Dio, di vedersi stabilite queste due Case, una in Warsavia, e l'altra nella Curlandia: così auguro, che per mezzo suo, e de' suoi Alunni, nostri cari Confratelli, vie più propagar si voglia nel Settentrione, in salute delle Anime, e per la gloria di G. C., il nostro santo Istituto. Prego Iddio, che anche infonder voglia la medesima sollecitudine in chi nell'Italia presiede nostro Superior Generale, e coadjuvarlo, come spero, per altre nuove Fondazioni.

Quale e quanta sia nel P. Hofbeaur la tenerezza verso la Congregazione, e qual impegno egli abbia per vederla dilatata, se individuarlo non posso, di certo rilevasi dal suo operare, e dagli stenti, e fatighe ha sofferte, e soffre. Lo stesso amore, e tenerezza, con consolazione comune, anche trasfondere non manca in tutti gl'Individui, ed ognuno, come egli si spiega nella sua degli 11. Luglio 1800., così appassionato ne vive, che pronto è sagrificare se stesso, e dar la vita per la comune Madre, e per la propria vocazione: Possum cum gaudio asseverare, quod multum adhaesionis observem in omnibus Fratribus meis erga Institutum, nam quemadmodum egometipse in hoc mundo nihil aeque diligo, quam Congregationem meam; ita etiam nihil magis in corda Fratrum meorum infundere curo, quam amorem erga Congregationem, et existimationem erga eorum vocationem; et ita, operante Domino, paratos invenio, ut quilibet, uno solum non excepto, determinatus sit vitae suae sacrificium facere, quam minimum quid admittere quod Congregationi detrimentum esse possit. Grazie rendo a Dio, e non finisco compiacermi, che dopo il corso di tanti anni, disgraziato non vi sia stato taluno, che in Warsavia, o nella Curlandia abbia abbandonato l'Istituto.

Conto gli anni settantasei, e di Congregazione cinquantotto. Supplisco in tanto i miei cari Confratelli, che absens corpore, praesens spiritu,  abbraccio in G. C., volersi ricordare presso Dio di me miserabile, e sortita la mia morte, suffragar l'Anima mia coi loro sagrosanti Sacrificj.

 

Laus Deo, B. Virgini Mariae, et omnibus Sanctis.

 

 

Posizione Originale Nota - Libro IV, Appendice, pag.256

 




a Per intelligenza di chi legge giova qui rapportare ciò, che di questa Setta ne scrive esso P. Hofbeaur: In confusionem propriam lego de progressibus, quos fratres quidam uniti, vulgo Herrahutenses, in toto orbe faciunt. Haec quippe Lutheri progenies, quae anno 1727.  12. Augusti suum in Saxonia sumpsit exordium, non solum in Germania, Helvetia, Hollandia, Brittania, et Irlandia, verum etiam in Groenlandia, Lapponia, America Meridionali, et Septemtrionali, Guinea; in Promontorio Bonea Spei apud Hottentottos, in insula Ceylan, Aegypto, apud Algirenos, in Palestina, Hierosolymis et Costantinopoli suas missiones et Colonias instituerunt. A. 1742. jam Philadelphiae Ecclesiam sui ritus erexerunt, et in Insula Canada apud Barbaros errores suos non sine magna Ecclesia Dei jactura disseminarunt. In India Orientali, et in terra Labrador ab anno 1764. plures missiones et Colonias fundaverunt. Imo vix dubito, quin etiam in ipsa Italia, saltem clam, hujus Sectae Missiones existant. Affectantur hi filii tenebrarum speciem quamdam Hierarchiae Ecclesiasticae, et habent Episcopum, qui in Saxonia, loco primae eorum fundationis, Herrhat sive custodia Dei, dicto residet, ad quem spectat totum hujus sectae corpus per ormeb dispensur, dirigere; et mirabilia prope operantar ut filos lucis confundant.






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