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Cap.
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SUOI DONI SOPRANNATURALI.
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I
servi prediletti del Signore, avvegnaché con la loro corrispondenza alle divine
grazie si rendono meritevoli, che a larga mano l'altissimo Donatore dispensi loro
i suoi carismi, così per lo sovente sono contraddistinti dalla divina
liberalità con l'effusione di quei doni, i quali secondo la sacra teologia si
appellano gratis dati: Dei amici tamquam
perfectiores, sicut ubetiori replentur gratia, ita potioribus ornati sunt donis a .
Questi
doni benché non siano necessari a costituire la vera santità, la quale
essenzialmente consiste nella perfezione della divina carità per la purità
della vita congiunta all'esercizio eroico delle virtù evangeliche, sogliono
nondimeno essere una prova non equivoca della santità. Perciò quasi tutti i
santi furono dotati in loro vita dal Signore di questo corredo nobile e
glorioso, per manifestare al mondo non meno la gloria della sua santità, che
della sua possanza infinita. Quamquam
miracula, così s. Gregorio Magno, et
divina charismata sancti tatem non faciant, eam taqmen ostendunt b .
Oltre
di che concorrono mirabilmente a confermare la verità della nostra religione
santissima, ed a conferirle maggior lustro e splendore: il che vien espresso
dalla dottrina del grande Apostolo delle genti.
Volendo
egli ammaestrare i fedeli di recente convertiti dal paganesimo, siccome, dice
loro, allorché eravate immersi nelle tenebre del gentilesimo, i sacerdoti
degl'idoli vi conducevano davanti ai muti simulacri, ingannando la vostra
credulità coll'affettare un linguaggio misterioso, col fingere avvenimenti
straordinari, guarigioni di morbi, e predizioni del futuro; così essendosi
degnato il vero Dio di sgombrare - 305 -
dalle vostri menti ogni errore, e trasportarvi nell'ammirabile luce del suo
vangelo, è mio dovere l'istruirvi intorno alle operazioni soprannaturali di
quello spirito, il quale essendo il Dio della santità e dell'amore palesa per
l'organo dei suoi servi diletti le maraviglie della sua grazia a conforto della
vostra fede: De spiritualibus autem nolo
vos ignorare c .
Quindi
prosegue ad enumerare questi doni gratuiti, insegnando che oltre la
manifestazione della santità nei suoi servi eletti per la comune edificazione
della Chiesa, santità, che consiste nella pratica di virtù tanto sublimi e
pure, le quali solo dallo spirito di Dio possono essere ingerite, suole il
Signore distribuire singolarmente a ciascun di loro i suoi doni gratis dati
proporzionatamente alla missione loro conferita.
Imperocché
ad alcuni concede la grazia della sapienza, della scienza, e della fede: alii per spiritum datur sermo sapientiae,
alii sermo scientiae, alii fdes in eodem spiritu; ad altri il dono delle
lingue, alii genera linguarum; a
quegli la grazia delle guarigioni, alii
gratia sanitatum; a questi la predizione delle cose future, alii prophetia; ad uno la discrezione
degli spiriti, alii discretio spirituum;
ad un altro l'operazione delle virtù, alii
operatio virtutum; ad altri finalmente l'interpretazione delle divine
scritture; il tutto secondo che esige l'ordine imperscrutabile della sua
provvidenza, e giusta il suo beneplacito: dividens
singulis prout vult. Ma tutti sono doni, che vengono comunicati dallo spirito
del Signore: Omnia autem operatur unus idemque Spiritus.
Or
di questi doni fu riempiuto a dismisura lo spirito di Alfonso per accreditare
la sua missione, e per far risplendere la sua santità. E' ben vero che,
essendomi io proposto di narrare le virtù di lui per far palese la sublimità
del suo spirito, acciò le persone di ogni classe veggano in esso un modello
della più alta perfezione, potrà sembrare cosa superflua, che io parli ora dei
suoi doni soprannaturali; avvegnaché, come pocanzi si è da me provato, possa
darsi vera e sublime santità senza di essi.
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Tuttavolta ho creduto esser
cosa molto opportuna discorrere in succinto dei molteplici doni soprannaturali
di questo eroe, affinché sia manifesta la predilezione del Signore verso il suo
servo, ed in pari tempo si conosca, che avendolo Iddio prescelto ad operare
cose tanto mirabili a vantaggio della Religione e della Chiesa, si è degnato
corredare la sua missione coll'apparato nobilissimo dei portenti.
Nulla
dirò delle prime quattro grazie gratis date, enumerate dall'Apostolo, le quali
giusta la dottrina del Bellarmino si concedono dal Signore con istabilità per
modo di abito permanente a quelli, che sono da lui chiamati all'apostolato;
poiché in quanto alla grazia della sapienza, della scienza, della fede, e della
interpretazione delle scritture, da quello che ho riferito dello zelo, della
dottrina, e delle grandi operazioni di Alfonso risulta chiaramente esserne
stato a dovizia fornito dallo spirito del Signore.
Nè
tampoco parlerò del dono delle lingue, il quale consiste nel parlare in diversi
idiomi naturalmente ignoti, ed essere inteso dalle genti di varie nazioni e
differente linguaggio; mentre questo dono ha per iscopo la propagazione della
fede nelle varie regioni del mondo, e fu conceduto agli apostoli inviati da Dio
a promulgar fra le genti il suo vangelo: laddove la missione di Alfonso avendo
avuto altro scopo, ed essendo solito l'onnipotente Iddio di non operar cosa
alcuna senza un fine altissimo preinteso dalla sua infinita sapienza, sarebbe
stato frustraneo un tal dono in Alfonso.
Parlerò pertanto
delle grazie gratis date analoghe alla missione di lui, e da me si dividerà
partitamente in altrettanti paragrafi questo capitolo.
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Posizione Originale Nota - Libro
V, cap. 32a, pag. 304 - 305
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