TESTO1
1. Fin dai primi secoli della
chiesa cattolica il popolo cristiano ha elevato supplici preghiere e inni di
lode e di devozione alla Regina del cielo, sia nelle circostanze liete, sia, e
molto più, nei periodi di gravi angustie e pericoli; né vennero meno le
speranze riposte nella Madre del Re divino, Gesù
Cristo, mai s'illanguidì la fede, dalla quale abbiamo imparato che la vergine Maria, Madre di Dio, presiede all'universo con cuore
materno, come è coronata di gloria nella beatitudine
celeste.
2. Ora, dopo le grandi rovine
che, anche sotto i Nostri occhi, hanno distrutto fiorenti città, paesi e
villaggi; davanti al doloroso spettacolo di tali e tanti mali morali, che si
avanzano paurosamente in limacciose ondate, mentre vediamo scalzare le basi
stesse della giustizia e trionfare la corruzione, in questo incerto
e spaventoso stato di cose, Noi siamo presi da sommo dispiacere e perciò
ricorriamo fiduciosi alla Nostra regina Maria,
mettendo ai piedi di lei, insieme col Nostro, i sentimenti di devozione di
tutti i fedeli, che si gloriano del nome di cristiani.
3. È gradito e utile
ricordare che Noi stessi, il 1° novembre dell'anno santo 1950, abbiamo
decretato, dinanzi a una grande moltitudine di em.mi cardinali, di venerandi
vescovi, di sacerdoti e di cristiani, venuti da ogni parte del mondo, il dogma
dell'assunzione della beatissima vergine Maria in
cielo,2 dove, presente in anima e corpo, regna tra i cori degli angeli
e dei santi, insieme al suo unigenito Figlio. Inoltre, ricorrendo il centenario
della definizione dogmatica fatta dal Nostro predecessore, Pio IX, di imm. mem., sulla Madre di Dio concepita senza alcuna
macchia di peccato originale, abbiamo indetto l'anno mariano,3 nel
quale con gran gioia vediamo che non solo in questa alma città - specialmente
nella Basilica Liberiana, dove innumerevoli folle continuano a professare
apertamente la loro fede e il loro ardente amore alla Madre celeste - ma anche
in tutte le parti del mondo la devozione verso la Vergine, Madre di Dio,
rifiorisce sempre più; mentre i principali santuari di Maria
hanno accolto e accolgono ancora pellegrinaggi imponenti di fedeli devoti.
4. Tutti poi sanno che Noi,
ogni qualvolta Ce n'è stata offerta la possibilità, cioè
quando abbiamo potuto rivolgere la parola ai Nostri figli, venuti a trovarci, e
quando abbiamo indirizzato messaggi anche ai popoli lontani per mezzo delle
onde radiofoniche, non abbiamo cessato di esortare tutti coloro, ai quali
abbiamo potuto rivolgerCi, ad amare la nostra benignissima
e potentissima Madre di un amore tenero e vivo, come conviene a figli. In
proposito, ricordiamo particolarmente il radiomessaggio, che abbiamo
indirizzato al popolo portoghese, nell'incoronazione della taumaturga Madonna
di Fatima,4 da Noi stessi chiamato
radiomessaggio della «regalità» di Maria.5
5. Pertanto, quasi a
coronamento di tutte queste testimonianze della Nostra pietà mariana, cui il
popolo cristiano ha risposto con tanta passione, per concludere
utilmente e felicemente l'anno mariano che volge al termine e per venire
incontro alle insistenti richieste, che Ci sono pervenute da ogni parte,
abbiamo stabilito di istituire la festa liturgica della «beata Maria vergine regina».
6. Non si tratta
certo di una nuova verità proposta al popolo cristiano, perché il fondamento e
le ragioni della dignità regale di Maria,
abbondantemente espresse in ogni età, si trovano nei documenti antichi
della chiesa e nei libri della sacra liturgia.
7. Ora vogliamo richiamarle
nella presente enciclica per rinnovare le lodi della nostra Madre celeste e per
renderne più viva la devozione nelle anime, con vantaggio spirituale.
|