I.
8. Il popolo cristiano ha
sempre creduto a ragione, anche nei secoli passati, che colei, dalla quale nacque il Figlio dell'Altissimo, che «regnerà eternamente
nella casa di Giacobbe» (Lc 1,32), (sarà) «Principe della
pace» (Is 9,6), «Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19,16), al di sopra di tutte le
altre creature di Dio ricevette singolarissimi privilegi di grazia.
Considerando poi gli intimi legami che uniscono la
madre al figlio, attribuì facilmente alla Madre di Dio una regale preminenza su
tutte le cose.
9. Si comprende quindi
facilmente come già gli antichi scrittori della chiesa, avvalendosi delle
parole dell'arcangelo san Gabriele, che predisse il regno eterno del Figlio di Maria (cf. Lc
1,32-33), e di quelle di Elisabetta, che s'inchinò
davanti a lei, chiamandola «madre del mio Signore» (Lc
1,43), abbiano, denominando Maria «madre del Re» e
«madre del Signore», voluto significare che dalla regalità del Figlio dovesse
derivare alla Madre una certa elevatezza e preminenza.
10. Pertanto
sant'Efrem, con fervida ispirazione poetica, così fa
parlare Maria: «Il cielo mi sorregga con il suo
braccio, perché io sono più onorata di esso. Il cielo,
infatti, fu soltanto tuo trono, non tua madre. Ora quanto è più da onorarsi e
da venerarsi la madre del Re del suo trono!».6 E
altrove così egli prega Maria: «... vergine augusta e
padrona, regina, signora, proteggimi sotto le tue ali, custodiscimi, affinché
non esulti contro di me satana, che semina rovine, né trionfi contro di me
l'iniquo avversario».7
11. San Gregorio di Nazianzo chiama Maria madre del
Re di tutto l'universo», «madre vergine, [che] ha partorito il Re di tutto il
mondo»,8 mentre Prudenzio ci parla della
Madre, che si meraviglia «di aver generato Dio come uomo sì, ma anche come
sommo re».9
12. La dignità regale di Maria è poi chiaramente asserita da coloro che la chiamano
«signora», «dominatrice», «regina». Secondo un'omelia attribuita a Origene, Elisabetta apostrofa Maria
«madre del mio Signore», e anche: «Tu sei la mia signora».10
13. Lo stesso concetto si può
dedurre da un testo di san Girolamo, nel quale espone il suo pensiero circa le
varie interpretazioni del nome di Maria: «Si deve
sapere che Maria, nella lingua siriaca,
significa Signora».11 Ugualmente si esprime, dopo di lui, san Pietro Crisologo: «Il nome ebraico Maria
si traduce "Domina" in latino: l'angelo dunque la saluta
"Signora" perché sia esente da timore servile la madre del
Dominatore; che per volontà del Figlio nasce e si chiama Signora».12
14. Sant'Epifanio,
vescovo di Costantinopoli, scrive al sommo pontefice Ormisda, che si deve
implorare l'unità della chiesa «per la grazia della santa e consostanziale
Trinità e per l'intercessione della nostra santa signora, gloriosa vergine e
Madre di Dio, Maria».13
15. Un autore di questo
stesso tempo si rivolge con solennità alla beata Vergine seduta alla destra di
Dio, invocandone il patrocinio, con queste parole: «Signora dei
mortali, santissima Madre di Dio».14
16. Sant'Andrea
di Creta attribuisce spesso la dignità regale alla Vergine; ne sono prova i
seguenti passi: «(Gesù Cristo) portà
in questo giorno come regina del genere umano dalla dimora terrena (ai cieli) la sua Madre sempre vergine, nel cui seno, pur rimanendo
Dio, prese l'umana carne».15 E altrove: «Regina di tutti gli uomini,
perché fedele di fatto al significato del suo nome,
eccettuato soltanto Dio, si trova al di sopra di tutte le cose».16
17. San Germano poi così si
rivolge all'umile Vergine: «Siedi, o signora: essendo tu regina e più eminente
di tutti i re ti spetta sedere nel posto più
alto»;17 e la chiama. «Signora di tutti coloro
che abitano la terra».18
18. San Giovanni Damasceno la proclama «regina,
padrona, signora»19 e anche «signora di tutte le
creature»;20 e un antico scrittore della chiesa occidentale la chiama
«regina felice», «regina eterna, presso il Figlio Re», della quale «il bianco
capo è ornato di aurea corona».21
19. Sant'Ildefonso
di Toledo riassume tutti i titoli di onore in questo
saluto: «O mia signora, o mia dominatrice: tu sei mia signora, o madre del mio
Signore... Signora tra le ancelle, regina tra le sorelle».22
20. I teologi della chiesa,
raccogliendo l'insegnamento di queste e di molte altre testimonianze antiche,
hanno chiamato la beatissima Vergine regina di tutte le cose create, regina del
mondo; signora dell'universo.
21. I sommi pastori della
chiesa non mancarono di approvare e incoraggiare la devozione del popolo
cristiano verso la celeste Madre e Regina con esortazioni e lodi. Lasciando da
parte i documenti dei papi recenti, ricorderemo che già nel secolo settimo il
Nostro predecessore san Martino I, chiamò Maria «Nostra Signora gloriosa, sempre vergine»;23 sant'Agatone, nella
lettera sinodale, inviata ai padri del sesto concilio ecumenico, la chiamò
«Nostra Signora, veramente e propriamente Madre di Dio»;24
e nel secolo VIII, Gregorio II, in una lettera inviata al patriarca san
Germano, letta tra le acclamazioni dei padri del settimo concilio ecumenico,
proclamava Maria «signora di tutti e vera Madre di
Dio» e «signora di tutti i cristiani».25
22. Ricorderemo parimenti che
il Nostro predecessore di immortale memoria Sisto IV,
nella lettera apostolica Cum praeexcelsa,26 in cui accenna con favore alla
dottrina dell'immacolata concezione della beata Vergine, comincia proprio con
le parole che dicono Maria «regina, che sempre vigile
intercede presso il Re, che ha generato». Parimenti Benedetto XIV, nella
lettera apostolica Gloriosae Dominae, chiama Maria «regina
del cielo e della terra», affermando che il sommo Re ha, in qualche modo,
affidato a lei il suo proprio impero.27
23. Onde sant'Alfonso,
tenendo presente tutta la tradizione dei secoli che lo hanno
preceduto, poté scrivere con somma devozione: «Poiché la vergine Maria fu esaltata ad essere la Madre del Re dei re, con
giusta ragione la chiesa l'onora col titolo di Regina».28
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