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Bartolomeo Merelli
Zoraida in Granata

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Scena quattordicesima. Ines, Almanzor con seguito di schiavi ed Almuzir con guardie da un lato, dall'altro Abenamet, Zoraida

 

ABENAMET
Sei mia, son tuo! ... che gioia!
Sì: vincitor son'io.
Piacere, eguale al mio
chi mai potea sognar?

ZORAIDA
idolo mio!

ALMUZIR
M'abbraccia.
(con finto giubbilo abbracciandolo)
Tu mi salvasti il trono:
appien contento or sono.
(da sé marcato)
Che pena il simular!
Istante beato
deh! vola, t'affretta.
Lo stral preparato
Tu vibra, o vendetta.
Mia sposa è Zoraida.

ABENAMET, ALMUZIR e ZORAIDA
Quell'empio morrà.

ZORAIDA e ABENAMET
(fra loro con contento)
Istante beato deh! vola, t'affretta.
Ho troppo penato, mia
speme diletta.
La fida Zoraida
(tua/mia) sempre sarà!

ALMUZIR
Ma il sacro vessillo,
quel pegno d'onore,
con te vincitore
perché non tornò?

ABENAMET
Dall'impeto ostile
salvai la bandiera
dei nostri una schiera
l'accolse, e spiegò.
Fra pochi momenti
Qua giunge...




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