ROSINA
Perdona, mia cara, io non sapeva che tu fossi qui.
MELITA
Non fa niente... Dammi un abbraccio.
CONTE
(a Melita)
Ma vi', si non pare
proprio na rosa? Ve piace chill'abito?
MELITA
È bello... ma un poco indecente.
CONTE
Tu mo' che borrisse, che na
sposa jesse co la spingola
'ncanna?
MELITA
Non dico questo... ma...
ROSINA
È secondo l'ultimo figurino di Parigi.
MELITA
Lo credo (Che pietà! si è stretta tanto che affoga!
Ma non riderai, no.)
ROSINA
(Mi pare che n'abbia invidia!)
FLAGEOLET
(da dentro)
È permesso?
ROSINA
(vivamente)
Ah! il mio maestro di ballo! Favorisca Mr. Flageolet.
FLAGEOLET
Madama!
(le fa due o tre riverenze caricate)
CONTE
(È benuto sto jettatore? Lo
cielo 'nce scanza de
guaje.)
ROSINA
Come stai, caro maestro?
FLAGEOLET
(fa un'altra riverenza e le bacia la mano e poi risponde)
Grazie.
CONTE
(a Melita)
Chessa è n'autra moda
strampalata. Uno addimmanna aglie,
e n'auto
risponne rape.
MELITA
Tutte frivolezze del secolo corrotto!
FLAGEOLET
(vede Melita)
Perdon madama! Io non l'aveva
punto rimarcata.
MELITA
Tanto meglio.
FLAGEOLET
Permetta.
(va per baciarle la mano)
MELITA
Che vergogna! Il cielo vi dia Lume.
(si allontana)
FLAGEOLET
Marbleu! noti ci vedo io forse'? E pure ho avuto
occhio bastante per ammirare les charmes, e l'amabilitè
di quel viso!
MELITA
Quando è così... tenete.
(gli offre a baciare la mano)
CONTE
(Gnò! E ba
cride a sti musse astritte! Va')
FLAGEOLET
(piano al Conte)
Coll'adulazione si va sempre a colpo sicuro
Colle donne.
CONTE
(da sé)
Vi', quanta ne sape sto presebio che se fricceca!
ROSINA
Orsù, vogliamo far la lezione?
FLAGEOLET
Comme vous plait, madama.
MELITA
Se vi dò soggezione mi ritiro.
ROSINA
Puoi restare; basta che non ti scandalizzi.
MELITA
Vuoi mortificarmi. (Io non capisco come la lettera ... )
FLAGEOLET
Chi sa! madama, che un giorno
non faccia ballare anche voi.
MELITA
Oh! Non ci è questo pericolo! La buona memoria di mio
marito mi ci ha fatto acquistare una decisa avversione.
CONTE
E tu trovatenne n'auto che te
nce faccia piglià gusto.
FLAGEOLET
(al suonatore che stenta a cacciare il violino
dalla borsa e stona nell'accordare)
A vous, Mr. Califourchon.
CONTE
È no vero Cavolicchione! Vi'
che nomme!
FLAGEOLET
Che volete danzare, contessina? La gavotta, il bolero,
la fricasseè?
CONTE
'No stufato, 'no timpallo?... Ahi! Ahi! Le recchie.
(indicando il violino)
ROSINA
Maestro, quel violino ci traccia le viscere.
FLAGEOLET
Doucement, doucement, Monsieur.
(lo minaccia secretamente ed egli fa segno di non
potere
accordare e Flageolet accorda esso)
CONTE
Vi' che
aseno è sto Sonatore! Non sa manco accordà.
FLAGEOLET
Non è molto felice nell'accordare, Mr. Le Conte, ma sa
fare il suo dovere.
CONTE
Povere denare mieje! Chisso le darrà tre prubbeche a sta
nura de piribisso, e po fa note de truono.
FLAGEOLET
E così, contessina?
ROSINA
Replichiamo soltanto quel passo che m'insegnasti
l'altro giorno.
Mr. Flageolet le fa fare le posizioni. Il Conte, e
Melita siedono.
FLAGEOLET
Bon, bon, la cadence...Te la ra
llà llà
(dà il segno colla mano. Il suonatore esegue la
contradanza)
Nò, no, béte
(apre il libro delle sonate e l'indica)
Celle ci in elafà la la ra Ila lla.
Allons
(Rosina balla)
la mossa
Charmant, leggiera
gaja la ciera!
(Rosina sorride)
Les bras flexibili…
Brava comme ça!
Quel beau talent
quel mouvement
c'est bon, Madama…
Questo si chiama
danzar con grazia
brava comme ça
(Rosina si arresta)
Questo è un passo agreable,
et vous faites
si bien
le changement des jambes.
ROSINA
Lo credete?
FLAGEOLET
C'est delicieuse! Avete però bisogno di un buon
compagno!
ROSINA
Oh! Se viene il cavalier Coccoletto! A proposito
gli avete scritto, zio mio?
CONTE
Tanto bello! Ah! e credo che chessa
sarrà la
risposta.
(gli dà la lettera)
ROSINA
Date qua.
(l'apre)
MELITA
(Ci siamo! Ti riconosco!)
ROSINA
Come? Non è sottoscritta?
CONTE
Se ne sarrà scordato.
FLAGEOLET
Non vi fasciate per questo.
MELITA
(Mi dispiace di trovarmici presente.)
CONTE
(Tengo lo core scuro; sempe ch'è benuto
sto Monzù
Fasuletto non mme n'è ghiura una bona.)
ROSINA
Si legga
(legge)
"Signore, l'amicizia che a voi mi lega viene a svelarvi
un secreto da cui dipende l'onore di vostra nipote".
Che sarà? Povera me!
FLAGEOLET
Ce n'est rien, ce n'est rien,
madama...
CONTE
(da se)
Ha cantato la civetta? Aggio passato lo guajo.
ROSINA
(legge)
"Una bella e ricca giovine di Trieste chiamata
Olimpia, da un anno in circa è sposa del capitano di
marina Filinto Bromer.
(sorpresa generale)
Non posso nel momento rimettervene le pruove
autentiche,
ma fra venti giorni ve le farò pervenire."
(dà la lettera al Conte il quale va per battere Mr
Flageolet,
e quello scappa dentro, e seco il suonatore)
ROSINA
Stelle, che intesi! Ahi, misera!
Sono così tradita?
E mi tradisce un barbaro
che amai più della vita?
A colpo tal resistere
La mia virtù non sa.
CONTE
Datele quacche ajuto
aggiàtene Pietà.
MELITA
Amica mia consolati,
sai pur che il mondo è pieno
d'inganni e di perfidie.
CONTE
Mo justo co le masseme
tu la vuò sta a zucà?
ROSINA
Son condannata a piangere
E l'anima nel seno
Quasi mancando va.
MELITA
(da se)
Se condannata a piangere
m'ha il reo destino, almeno
essa non riderà.
CONTE
Fall'addorà qua spireto,
chessa mo vene meno,
vide de l'allascà.
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