LAURETTA
È permesso, eccellenza?
ROSINA
Vieni Lauretta... Ah! in quale stato tu mi
lasciasti! ...
E in quale ora tu mi ritrovi? ...
(si asciuga le lagrime)
LAURETTA
Signora, sono così vivamente commossa dal vostro
dolore.
ROSINA
Lo credo buona giovine!
LAURETTA
Ma non temete; io ho ferma speranza che questo nembo
passaggiero presto si dileguerà.
MELITA
(In coscienza che sarà difficile!)
ROSINA
Dimmi l'hai tu veduto?
LAURETTA
Chi? Mio padre? L'ho veduto: egli vi ringrazia con
tutto il…
ROSINA
Non parlo di tuo padre...
LAURETTA
Ah! del signor Filinto? Ci
ho parlato poco fa.
ROSINA
E che diceva?
LAURETTA
Egli non ha colpa: che non vi ha mai ingannata;
che se giungeva a scoprire il suo traditore non gli
avrebbe lasciata goccia di sangue nelle vene.
MELITA
(Oh, povera me!)
ROSINA
Lo senti Melita? Vedi che io non mi sono illusa?
Oh! io voglio rivederlo.
MELITA
Che dici mai?
ROSINA
Sì assolutamente rivederlo: voglio sentire con
Calma le sue giustificazioni. Gli scriverò...
Vieni Lauretta, tu gli farai subito ricapitare il mio
foglio.
LAURETTA
Come vi piace. Glielo porterò io stessa…
Se volete?
ROSINA
Tu stessa.
(la guarda e pensa)
No, no, ci manderai Giliberto.
LAURETTA
Come volete.
MELITA
(È così desolata, e tiene ancora il capo alle
pazzie, è gelosa della cameriera.)
ROSINA
Andiamo.
MELITA
Mi permetti...
ROSINA
Ingrata! Vuoi lasciarmi anche tu?
MELITA
Tu hai bisogno di raccogliere le tue idee.
ROSINA
Ho bisogno anzi che tu mi diriga... Ho la mente
così confusa!
MELITA
Bene, resterò.
ROSINA
Che buona amica!
(la mette sotto al braccio)
MELITA
Spero che non avrai mai a dolerti di me.
(entrano)
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