Scena quarta. Lauretta e detta
LAURETTA
Son qua signora.
ROSINA
(senza badarle)
Affetta disprezzo per tutti gl'uomini, e ha una
voglia di marito! ... Se avesse potuto sedurre il
mio Filinto, oh! l'avrebbe
fatto assai volentieri!
Sta sempre alla finestra a fargli la spia quando
viene da me... delle occhiatine...delle parolette
equivoche... Ah! sei qui?
(a Lauretta)
LAURETTA
Voi mi avete fatta chiamare.
ROSINA
Bisogna, ragazza mia, essere un poco più svelta nel
servirmi.
LAURETTA
M'ingegnerò: che volete?
ROSINA
Che voglio?... Non me lo ricordo... ah, sì sì...
Dimmi questa acconciatura è veramente di ultima moda?
LAURETTA
Oh! non ne dubitate signora! ...
ROSINA
Che so! la ghirlanda non mi finisce... Vorrei
darle un altro garbo... Non ci sarebbe maniera?
LAURETTA
Io credo di no.
ROSINA
E io credo di sì.
(alterata)
Non mi rispondere, sai? Te lo avverto per tuo bene.
LAURETTA
Perdonate: vedrò, accomodatevi.
(Che pazienza!)
ROSINA
Ho ragione dunque?
LAURETTA
Sì signora.
(va per rifarle la testa)
ROSINA
Aspetta… non ci è poi tanto male Pare che
sento qualcuno: ritirati: ne parleremo più tardi.
LAURETTA
Come vi piace. (La mia mala fortuna non è stanca di
perseguitarmi.)
(esce)
ROSINA
Sarà forse Filinto! Si fa attendere l'amico?
Ma mi sentirà.
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