CLAUDIO
(Eccolo! quegli è l'empio seduttore di mia figlia: il
suo finto nome nulla valse a celarlo alle mie ricerche.
Oh, mia vendetta! sarai paga alla fine!)
Signori, che volete da me?
ROMUALDO
Viene ccà, tu, che me pare asciuto da 'no spetale,
azzeccate, ca t'avimmo da ringrazià, e regalà,
pecché ce aje sarvata la vita.
FEDERICO
(Con qual fierezza mi osserva colui!)
ROMUALDO
Pigliate ste ghinee.
CLAUDIO
Io non vendo il mio dovere.
ROMUALDO
Oh mmalora! 'no pezzente è cchiù sguazzone de nuje!
FEDERICO
Chi sei? Perché così attento mi guardi?
CLAUDIO
Io ritrovo in voi la somiglianza di una persona,
che conosco.
FEDERICO
Tu credi avermi conosciuto altrove forse?
CLAUDIO
No,ma...
FEDERICO
Chi sei?..
CLAUDIO
Un infelice bersaglio dell'ira della sorte: l'empio, che
vi rassomiglia... m'involò tutto... fino l'onore...
FEDERICO
(Quai detti!)
ROMUALDO
No, Federì! tu rassomiglie a 'no buono galantommo!
FEDERICO
E che ti fece colui?
CLAUDIO
Portò la maledizione nella mia famiglia. Io era
schiavo ne' bagni dell'Affrica, ed al mio ritorno...
FEDERICO
Tu fosti schiavo? (qual palpito!)
ROMUALDO
E comme te sarvaste?
CLAUDIO
Col mio coraggio. Venti anni languii miseramente fra
quell'orrore. Intanto un usurpatore s'impossessò de'
miei beni, dopo avermi calunniato di gravi misfatti,
che meritarono la mia proscrizione, e mi ridusse nello
squallore, in cui mi vedete. Mi restavano degli esseri a
me cari... Oh Dio!
ROMUALDO
Federì, sto schiavo te saetta coll'uocchie!
Che l'ha cottíco?
(fremendo guarda Federico)
FEDERICO
(Io tremo!)
ROMUALDO
Appriesso.
CLAUDIO
Covava nel mio seno il disegno di liberarmi, come il
fuoco nelle viscere di un vulcano. Finalmente mi riuscì
di sedurre il mio vigilante custode con lusinghiere
promesse. Essendo un giorno al travaglio alla riva del
mare, vidi un piccolo naviglio abbandonato. Pregai,
scongiurai il mio custode a profittarne: era vicina la
notte; una folta nebbia ci favoriva. Attraversammo
vogando a tutta possa un piccolo seno di mare. I
barbari, fatti avvertiti della nostra fuga, vomitarono
contro di noi da molte bocche di fuoco, a più riprese,
la morte; le armi del mio custode ci servirono di
difesa. Il desiderio di conservarci la vita dava vigore
al nostro braccio, fino che salvi e lieti innalzammo
all'Essere degli esseri i più sinceri ringraziamenti.
ROMUALDO
Tornaste a la casa toja?
CLAUDIO
Tornai per trovarvi il pianto, il disonore, e la morte.
Ora mi mantiene in vita il desiderio di vendetta.
Scellerato! tu mi strappasti dal seno gli oggetti più
cari, tu m'involasti l'onore... l'onore... ecco ciò che dirò
quando la sorte mi farà trovare il mio nemico.
ROMUALDO
Oh poverommo! Io non lo vorria manco conoscere! Si
me pare 'no diavolo, schitto pe' lo pensiero de vederlo,
e quanno te ce 'ncuntre, ne faje 'na vrenna?
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