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Autore incerto
Alahor in Granata

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  • ATTO SECONDO
    • Scena quinta. Coro, Ismaele, quindi Alahor e Alamar
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Scena quinta. Coro, Ismaele, quindi Alahor e Alamar

 

ISMAELE
(all'orecchio di Alamar)
Ei viene.

ALAMAR
Seco ora mi lascia. Oh, gioia!

Coro ed Ismaele si ritirano, viene Alahor.

ALAHOR
Da me che brami?

ALAMAR
Io ti scorgea non vile
nella sala, ove a vergogna nostra
Hassem la mano presentò a Zobeida;
io ti scorgeva, e men compiacqui in core.
Lo sdegno che si accese sul tuo volto,
a quest' atto mi diede indizio certo,
che tu nemico ad Hassem sei.

ALAHOR
Lo sono.
Lo detesto, lo abborro.

ALAMAR
Servir vuoi dunque all'odio tuo, e a quello
dell'intera Granata?
Vendicator di tutti, oggi l'uccidi.

ALAHOR
Sì, questo ferro, ferro
(con trasporto di furore accenna il pugnale)
di tremenda vendetta, vil traditor,
ti giungerà, lo aspetta.

ALAMAR
Appena sorge in ciel l'oscura notte,
in questo luogo volgi i passi tuoi.
Qui mi ritroverai,
e nella reggia io stesso
ti condurrò: pensa a ferir, del resto
sarà pensiero il mio.

ALAHOR
Qui tu m'attendi, e non temer.
Addio.

Si toccano le mani, Alahor via.




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