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Domenico Gilardoni
Le convenienze e inconvenienze teatrali

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Atto secondo

 

Un palcoscenico al momento della prova: sono presenti
l'Impresario e mamm'Agata.

(Duetto)

AGATA
(all'Impresario)
Tu m'hai fatta violar, ma a tempo e luogo
di questa violatura ne parleremo.
Adesso di un'altra cosarella
voglio con te parlar.

IMPRESARIO
Mamma! per carità, lasciami stare.

AGATA
No, signore! vo' parlare e vo' sapere
di qual somma far deggio capitale,
prima di esporre al pubblico
questa mia faccia bella, o caro amico!

IMPRESARIO
Ed io tel dico;
senza tanti complimenti,
senza farti più mistero
ecco in breve il mio pensiero.
Se per sorte tu vai male,
stammi attenta ad ascoltar:
come cosa naturale,
tel confido
francamente
da me niente
puoi sperar.

AGATA
A quattr'occhi in confidenza
sappi dunque, amico mio
che una donna qual sono io
non si lascia sopraffar.
Se la gente ha dei capricci
per me certo non vo' impicci,
per lo men cinquanta scudi
tu mi devi anticipar.

IMPRESARIO
Non son pazzo a questo segno
e la mamma canterà.

AGATA
Se mi metto nell'impegno
Anche il diavol non potrà...

IMPRESARIO
Via, che serve? Una persona
qual tu sei gentile e buona,
una lieve bagattella
non vorrà precipitar.

AGATA
Come a dire?

IMPRESARIO
Se non canti
la prigion è già sicura.

AGATA
Non fa nulla, vada avanti.

IMPRESARIO
Poco pane ed acqua pura...

AGATA
Mangio e bevo al venir fuori.

IMPRESARIO
E per giunta la tua figlia
lascio pure in libertà!

AGATA
Come, come? La mia figlia lasceresti in libertà?

IMPRESARIO
Agatuccia, in conseguenza,
più la mamma non farà.

AGATA
No?...

IMPRESARIO
No!

AGATA
Insolentissimo, lingua di vipera,
cotanta audacia punita andrà!

IMPRESARIO
Tu puoi ben credere ch'io non so fingere,
ciò ch'è nell'animo sul labbro sta.
Far dell'ira tanta prova a che giova, di', che fa?
Con lo sdegno non si vince e nel caso, si vedrà.

AGATA
Vo' far parapiglia e sconvolger la città
e sarà gran meraviglia se tu vivo vai di qua.

IMPRESARIO
Ho fatto chiasso, questa è una
burla alfin d'accordo ci troverem.

AGATA
Così va bene, d'accordo andrem.

Mentre esce Agata gridando "Burlone, burlone" entra
Don Prospero.

DON PROSPERO
Impresario: una lite ho accomodata.

IMPRESARIO
Un'altra lite?

DON PROSPERO
Appena hanno i coristi saputo che il tenor
vien rimpiazzato da Procolo
a gridare han cominciato
invece di quel coro:
(recita in prosa)
"Viva il gran Romolo di schiere elette
di sue vendette trionfator".
(indi canta con voce tenorile)
"Viva il gran Procolo di dolci a fette
buone polpette fabbricherà!"

IMPRESARIO
E Procolo?

DON PROSPERO
Pensate... ma l'ho calmato.

IMPRESARIO
Meno male!...

DON PROSPERO
Ah! viene Agata con sua figlia!

Entrano Agata e Luigia.

AGATA
(guardando crucciata l'impresario)
Addio, screanzato!

IMPRESARIO
Addio!

AGATA
Ma come, in sì piccol teatro cantar dovrò,
io che fui sulla Scala?

IMPRESARIO
Sieda e stia cheta, o chiamo l'ispettore!

LUIGIA
(alla madre)
Ma tu fai sempre liti! ...

AGATA
Le faccio sol perché mi dian rispetto.

LUIGIA
Mamma, mamma!

AGATA
Che c'è?

LUIGIA
I suonatori ci guardan ridendo.

AGATA
I suonatori? In ogni tempo fur la mia passione:
un corno ed un trombone mi correvan dietro come gatti
nel principiar della mia carriera.

LUIGIA
Mi par che in quel palchetto vi sia quel collegiale...

AGATA
Non guardar, non guardar perché sta male.
Lo guarderai così languidamente allorché canterai
la cavallina. Ad uno studente è troppo un'occhiatina.

BISCROMA
(entrando seguito da Procolo)
Amici, vi saluto!

IMPRESARIO
Oh! Maestro, ben venga.

PROCOLO
Domando scusa a lor signori.

BISCROMA
Istrutto è già ciascun di tutto,
ed il primo violino è tanto buono
che facilmente accorderà perdono.

PROCOLO
(annunciando l'entrata della moglie)
La prima donna!

IMPRESARIO
Oh, madamina! Mettiamoci, amici miei,
di buon umore.
E tu, Procolo mio, dimentica il passato
ed avrai lode.

PROCOLO
(con intonazione enfatica)
"Cesare udì, risolverà da prode".
Ma fiorettar non posso e gestire
Se non sono vestito.

BISCROMA
(indicando Corilla)
Ed or frattanto proveremo l'aria tua.

CORILLA
Prima di tutto vo' fare i gargherismi.

PROCOLO
(chiamando)
Petruccio! L'ampollina.
Ecco.
(consegna l'ampollina)
Vado a vestirmi; addio, regina!
(esce)

BISCROMA
Mamm'Agata, se vuoi, proviam la tua romanza.

AGATA
Sono pronta, mi spiace che otturato tengo il fa acuto.

BISCROMA
Lo sturerai.
(rivolto all'orchestra)
Signori! eccomi a loro sono a pregarli...

AGATA
... e anch'io: è la mia voce un campanel d'argento,
e se loro signori mi suonan forte, è fatta.
Non posso far sentire le smorzature.

BISCROMA
(rivolto all'orchestra)
Si metta la sordina agli strumenti.
(ad Agata)
A lei mi raccomando...

AGATA
(entrando prima del tempo)
"Assisa ... "

BISCROMA
È presto ancora!

(Romanza)

AGATA
Or, or la canto:
"Assisa a' piè d'un sacco
in mezzo del furore
gemeano fritti i sardi
nel più crudel rumore.
L'acqua tra i rami trepidi
ne percuoteva il suon,
i broccoletti limpidi
a' freddi suoi sospiri
ed i cancelli soffiano
nei lor tremendi giri,
l'acqua tra i rami trepidi
ne percuoteva il suon."
(con gesto drammatico)
Ah, che dissi?...

BISCROMA
Agata mia, tu stoni!

AGATA
E chi ne ha colpa? Egli è il suggeritore che
sbagliare mi fa.

LUIGIA
Viva la mamma!

IMPRESARIO
Agata evviva!

DON PROSPERO
Evviva!

AGATA
Grazie!
(guardando Corilla che entra in scena)
A Corilla è caduto il rossetto.
Devo vestirmi da vittima?

BISCROMA
(a Corilla)
Se vuole, possiamo provare l'aria.

CORILLA
Andiamo pure. Di farvi questa grazia io non ricuso.

BISCROMA
(all'orchestra)
Numero trentacinque.

DON PROSPERO
(a Corilla)
No, prego, mia signora,
attitudin romantica... espressiva...

CORILLA
Così?...

DON PROSPERO
No, no cosi!...

CORILLA
Ah! ...

BISCROMA
Brava, evviva!

Qui Corilla canta un'aria di bravura a suo piacere.

BISCROMA
Bene, bene, benissimo!

IMPRESARIO
Che voce!

DON PROSPERO
Che espressione!

BISCROMA
Che forza!

IMPRESARIO
Che passaggi!

AGATA
Dovria sortir peraltro una comparsa
con un bel cestolino
a raccoglier le note, tutte quante,
che le sono cadute.
(alla figlia)
Andiam, vieni a vestirmi.

BISCROMA
A noi, da bravi, la marcia trionfale!

DON PROSPERO
Aspetta, aspetta, si sono bruciate a Procolo le
penne del cimiero.

BISCROMA
Che serve? Fa lo stesso, andiamo, andiamo.

PROCOLO
(internamente)
Sono pronto maestro!

BISCROMA
Incominciamo.

(Marcia trionfale)

CORO
(entra inneggiando a Procolo che è portato in trionfo)
"Viva il gran Romolo di schiera eletta
di sua vendetta trionfator!"

PROCOLO
"Son guerriero e sono amante ... "

BISCROMA
(gridando con voce naturale)
No, no, non senti che sei indietro? Eppoi cali!..

PROCOLO
(parlato)
Domani verrò coi tacchi così crescerò un dito.

BISCROMA
(parlato)
Da capo!

PROCOLO
(riprendendo il canto)
"Son guerriero ... "

BISCROMA
Cali!

PROCOLO
"Son guerriero ... "

BISCROMA
Cresci!

PROCOLO
(con voce profonda)
"... e sono amante."

BISCROMA
(ancora gridando forte)
No, no, oh, poveretto me!

PROCOLO
(incollerito)
"Son guerriero ... !"

BISCROMA
Tu sei un asino!

PROCOLO
A me simile insulto?

CORILLA
Io ti vendicherò.

BISCROMA
Suvvia, la marcia lugubre.

DON PROSPERO
Attenti... a che ridete? Asini! Sciocchi! ...
Esser mesti dovete... Abbasso gli occhi.

Mentre l'orchestra suona la marcia lugubre viene
condotta davanti a Procolo come trofeo di vittoria
Agata vestita da schiava per essere da lui stesso
immolata agli dèi.

(Marcia lugubre)

PROCOLO
"Vergine sventurata, giunto è l'estremo istante
de' tuoi teneri . La bionda chioma, quell'innocente
viso ... "
(parlando al suggeritore)
Le parole...
(canta)
"Quel placido sorriso
mi muove a pietà...
Ma vuole il fato che ... "
(fa l'atto di pugnalare la vittima)

AGATA
(urlando)
Aiuto!...

LUIGIA
"Romolo non ferir!... Giove è placato!"

AGATA
Oh, meno male! ... A questo signor Giove vo'
mandare un regalo, ma...

PROCOLO
(ampollosamente)
Silenzio! Parla madama mia moglie.

TUTTI
Zitti, ascoltiam!

CORILLA
Signor maestro... ascolti.

BISCROMA
Ascolto.

CORILLA
Io vorrei cantar per ultima...

BISCROMA
Come, come?...

CORILLA
... perché desidero riposarmi.

BISCROMA
Come, come tal pretesa
si concilia con l'entrata del rondò?

CORILLA
Si modifica la parte; io mi voglio riposar.

LUIGIA, AGATA e PROSPERO
È fissata la tua parte.
Non la puoi ormai cambiar!

PROCOLO
Ehi! che modi?...

CORILLA
Ascoltate: con un tocco da maestro,
s'introduce una corona,
una coda che prepari la mia entrata trionfal.

BISCROMA
Ma che coda, ma che coda?...
Qui non siam fra cani e gatti,
se ci prendono per matti
si va tutti all'ospedal.

CORILLA
Non sento niente, una corona chiedo sol, che dia respiro.
Caro maestro, non c'è rimedio
voi mi dovete accontentar.

BISCROMA
corona, né coda si può far.
Esegua la sua parte,
rispetti quel che è scritto,
è questo il mio diritto,
il maestro io son qua.

IMPRESARIO
State calmi, non gridate!
Troverem la soluzione.

CORILLA
Sta bene!

(Finale II)

PROCOLO
A proposito: come si sorte?

CORO
Sortiremo tutti insieme.

PROCOLO
No, non sta bene!
uno alla volta!...

DON PROSPERO
Si sorte a piedi.

PROCOLO
... o in carrozza, o in landò! ...

CORO
... e perché non a cavallo?

IMPRESARIO
Sì, in una slitta o in un splendida lettiga! ...

AGATA
Piuttosto, io direi, usciamo tutti in una diligenza.

CORO
S'esce a cavallo, in carrozza oppure in landò?...

DON PROSPERO e BISCROMA
Ma che dite, ma che dite! ...

LUIGIA
La scelta farem poi.

IMPRESARIO
Ecco nato un altro intoppo
che girar ci fa la testa.
Se con calma penseremo,
ponderando le ragioni,
troverem le soluzioni
ed a posto tutto andrà.

TUTTI
SI, dice bene, dice bene,
A posto tutto andrà.

DON PROSPERO
È già pronta una quadriga
al passaggio sulla scena,
che trainata da cavalli
grande effetto produrrà.

TUTTI
Bravo, bravo! Oh, che trovata fenomenale!

ISPETTORE
(entrando produce uno sgomento generale)
Signori, udite:
questa mane il gran consiglio
riunito ha il podestà...
e... saputo... della fuga inaspettata...
del contralto e del tenore...
ha sospeso all'impresario
ogni aiuto finanziario...

IMPRESARIO
Misero me!

LUIGIA e CORILLA
Come fare a rimediare?

DON PROSPERO e BISCROMA
Questo è uno stral a ciel sereno.

CORO
Nell'aria s'avanza
una nera tempesta.
Or tutto s'arresta
sorpresi noi siam.

ISPETTORE
... è infuriato, è indignato...
non un soldo vi darà.
Non permette che domani
noi si vada in sulla scena.

IMPRESARIO
Come far?... che contrattempo!...
Qual rimedio escogitar...

PROCOLO
Come pago il caffettiere,
come saldo il locandiere?...

IMPRESARIO
Queste sono le più fiere
inconvenienze del mestiere!...

DON PROSPERO
Se ci arresta il brigadiere
si fan tristi i nostri .

IMPRESARIO
Se interviene il brigadiere
per noi sol c'è la prigion.

LUIGIA e CORILLA
Or chi mai ci pagherà?

PROCOLO
La modista, la scuffiara,
come saldar?...

CORILLA, LUIGIA e AGATA
I creditori ci assaliranno
nessuna tregua ci daranno!...
Un tal pensier impazzire ci fa!...

IMPRESARIO
Ahimè, che far?...

DON PROSPERO
Gli abbonati han pagato due rate...

IMPRESARIO
... già divorate dagli artisti
con ingorda avidità!

TUTTI
Chi si salva da una tal calamità?

BISCROMA
(che alla notizia era rimasto pensoso)
Ascoltate! ...
È sorto a me un pensiero;
non è nuovo, a dir il vero,
ma in un caso come questo
no, di meglio non si .

CORILLA, LUIGIA, AGATA e PROCOLO
(insieme)
Quale?... Parla.

CORO
Sentiam, sentiam...

BISCROMA
Attenti qua!
(tutti gli si affollano intorno;
poi continua con aria di mistero)
La notte aiuta...
Facciam fagotto
e col cappotto
tentiam scappar.
Via di galoppo
senza indugiar.

LUIGIA e CORILLA
Oh, che trovata singolar!
Ciascun di qua
oppur di
sen fuggirà.

TUTTI
Idea genial!... Suvvia fuggiam.
Chi per di
Chi per di qua
sen fuggirà
scomparirà.
La scena è comica in verità!
Oh, quanto ridere se ne farà!...
... per la città! ... Ah, ah, ah, ah...

Tutti cautamente se ne vanno.

IMPRESARIO
(rimasto solo ed accasciato sopra una sedia)
Sono perduto... Son rovinato! ...

 




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