Scena sesta. Cadmo seguito dai Satrapi di Sennààr,
da Artoo, dai Sacerdoti d'Europa, dai Cofti d'Africa, dai Bracmani
dell'Atlantide, dai seguaci di Cadmo, dal popolo di Senndàr, e detti
CADMO
Io stesso!...
Onde aprirti il sentiero, che ti adduce
in grembo della tua sognata luce!
NOÈ
Insano! La vuoi tu?...
CADMO
Non io soltanto,
ma il mondo stanco ormai
di tollerar tue fole,
arso te vuole in un con quella mole!
(indicando l'arca)
NOÈ
Illeso io vi sarò! ...
E quando un solo, immenso,
infinito oceàno
l'orbe perverso inonda;
quando non rimarrà che cielo ed onda!
CADMO
E chi puote cangiar l'invariabile
ordine di natura?...
NOÈ
Chi a un sol cenno d'impero,
vide brillar la luce,
rotar le stelle, separarsi i mari,
i fiumi uscir dai fonti,
le valli aprirsi, sollevarsi i monti!
CADMO
Popoli, a voi lo rendo;
del più brutal furor delira!...
NOÈ
Il vero,
popoli, a voi predico.
CADMO
Non più. Si compia la prescritta pena;
e Sela, e i figli tutti
sian tratti all'arca, e al
par di lui distrutti!
NOÈ
(a Sela che piange)
A ché quel pianto?... Temi
che t'abbandoni Iddio? A Dio t'affida!
SELA
Per l'innocenza mia, pel figlio io piango!...
CADMO
Il ciel di Sennààr, che
accoglie quanti
del mondo tutto i popoli appresentano,
echeggi d'un sol grido, e sia pur quello,
che l'uom vivrà mai sempre calpestando
ogni legge, ogni freno,
e spargerà d'obblio,
col suo falso profeta, il falso Dio!...
NOÈ
(inorridito s'inginocchia)
Dio tremendo, onnipossente,
del creato autor sovrano,
l'opra eccelsa di tua mano
non distruggere così!
La idolatra, e cieca mente,
deh tu illumina, perdona! ...
Ah!...
(spaventato, e come se fosse inspirato)
L'abisso freme!... Tuona!...
L'etra a' fulmini s'aprì!...
CADMO, ARTOO e CORO
(All'aspetto della tomba
non si scosse, impallidì!)
SELA e I RIMANENTI
(Il suo detto al cor mi piomba;
ogni vena abbrividì!)
NOÈ
Si veste il ciel di tenebre...
Il sol si oscura, e annera!...
Dove i suoi rai brillavano
morte si asside, e impera!...
Chiaman le madri i figli;
i tuoni lor rispondono!...
Cercan le figlie i padri;
spenti al balen gli veggono!...
Confondonsi gli oceani,
muggiscon turbi, e venti;
precipitan le nuvole;
rovesciano torrenti:
fonde non han più sponde;
in esse ogni uom perì!...
Tutto disperse il flutto; sommerse, seppellì!
SELA, I FIGLI DI NOÈ e LE MOGLI
(Tutto squarciò il suo guardo
l'atro, lugubre velo!...
Mirò quai pene il cielo
prefisse all'empietà!)
CADMO, ARTOO e CORO
Come fulgor più vivo,
face che muor corona,
cosi Noè più tuona
or che spirar dovrà!
NOÈ
No, non morrà. Lo guida
un Dio nel core impresso!…
All'uomo, al mondo istesso
ei sol sopravvivrà!
Su questa terra,
che sparirà;
ma un di fastosa,
e rediviva,
la fronte ascosa
denuderà!
Di nuovi popoli,
di nuov'età,
seconda origine
Noè sarà!
CADMO, ARTOO e CORO
Vanne/Vieni il supplizio
ti punirà!
L'ignea voragine
ti struggerà!
SELA e I RIMANENTI
Ahi! Sela misera
colpa non ha,
e cadrà vittima
de l'empietà!
Noè, i suoi figli e le mogli di costoro
sono condotti verso
l'arca; Cadmo ed Artoo, seguiti da tutti gli altri
personaggi, si dirigono per la parte opposta.
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