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Domenico Gilardoni
Fausta

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  • ATTO PRIMO
    • Scena seconda. Coro di ancelle di Fausta, Licinia, quindi Fausta pensierosa
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Scena seconda. Coro di ancelle di Fausta, Licinia, quindi Fausta pensierosa

 

CORO
Quel celeste tuo sorriso
dove andò? Perché fuggì?
Rieda e splenda sul tuo viso
il bel raggio che sparì.

FAUSTA
(assorta)
Più non torna a me quel .

CORO
A te incensi offrian gli amori
nella tua primiera età:
era l'arbitra de' cori
la divina tua beltà.

FAUSTA
Ah! tornasse quell'età!
Ch’io d'un cor potea vincere... Chi siete...
che i miei pensier rapite?
(scuotendosi)

LICINIA
Licinia e le compagne tue.

FAUSTA
Partite.
Licinia ed il Coro partono.
Eccomi sola: or non v'avrà mortale
che apprender possa il riprovato amore
onde mi struggo in core.
Sposa di Costantino ad amar scendo
di Costantino il figlio?...
Oh rossore!... oh delitto!...
Eppur ch'io l'ami eternamente è scritto.
Ah, se d'amor potessi
parlargli un solo istante
quanto quest'alma amante
saria felice ognor.
I giorni miei ridenti
come cangiò un istante
affanni e non contenti
opprimono il mio cor.
Fuggì l'immagine
tanto gradita
che di delizie
colmò mia vita.
Fra crudi palpiti
d'immense pene
mi resta a piangere
nel mio dolor.




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