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Domenico Gilardoni
Fausta

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  • ATTO PRIMO
    • Scena quarta. Fausta e Crispo
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Scena quarta. Fausta e Crispo

 

FAUSTA
(Ecco il mio ben supremo,
o il mio tormento, il mio supplizio estremo!)

CRISPO
A che mi chiedi, o Fausta?

FAUSTA
(guardando intorno)
Soli noi siam?

CRISPO
Siam soli...
Ma ché? Segreto ragionar?

FAUSTA
Mistero
a te fidar degg'io sol noto al cielo!

CRISPO
E a Costantin tu puoi
un arcano occultar!

FAUSTA
(confusa)
Non è di stato.
(con timidezza)
Talora gl'infelici
si serbano in seno
qualche affanno segreto... (Il dir vien meno!)
onde si pasca il cor furtivo... (Oh Dio!...)
ma occultarlo... (Che fo? Più non poss'io...)

CRISPO
Prosegui.

FAUSTA
Ah! di', pria che lo strai d'amore
(facendo forza a se stessa)
per Beroe ti ferisse,
il cor mai palpitò per altro oggetto!...

CRISPO
Per te...

FAUSTA
Per me!!!

CRISPO
Di filial rispetto.

Fausta rimane immobile, poi si scuote vedendo Beroe.




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