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Domenico Gilardoni
Fausta

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  • ATTO SECONDO
    • Scena seconda. Crispo, Beroe e detti
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Scena seconda. Crispo, Beroe e detti

 

CRISPO
Dunque Licinia?...

BEROE
Tutti
di Fausta i rei disegni a me fe' noti.

Massimiano col Coro allontanandosi.

MASSIMIANO
Spento sia col padre il figlio!

CORO
Figlio e padre estinti avrai!

CRISPO
(Qual favellar sommesso!...)

MASSIMIANO
(fermandosi dice a'suoi)
Gente qui si raduna!
Scorgiam... Chi sei?
(s'avanza verso Crispo)

CRISPO
(che avrà la spada in mano urta in quella di
Massimiano)
Massimian!...

BEROE
Oh, stelle!

CRISPO
Impugna nudo brando.

MASSIMIANO
Mi seguite,
o amici.
(parte co'suoi)

CRISPO
A che t'aggiri
fra l'ombra in armi in questi folti rami?...
Niun risponde! Ah! chi sa... forse in periglio
del genitor la vita...

BEROE
Deh, partiam, ch'io prevedo
a danno tuo maggior sventura.

VOCI DI DENTRO
Fiera
vendetta.

CRISPO
(a Beroe)
Udisti?... Osserva
quell'incerto chiaror... Vedi gl'iniqui...
Vér qui s'avanza... lasciami... che provi
lo stuol nemico indegno
in questo ferro il mio furor, lo sdegno.




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