CRISPO
Ciel! chi scopro!...
(furente è per lanciare il colpo contro il padre,
ch'è il primo che gli si presenta, ma in riconoscerlo,
gli cade il ferro di mano)
COSTANTINO
Vibra indegno!
BEROE e MASSIMIANO
Sorte avversa!/indegna!
CRISPO
Ove m'involo?
COSTANTINO
Alma perfida ed infida!
Non bastava un fallo solo:
fin ribelle e parricida...
CRISPO
Taci... Ah, taci per pietà!
(inginocchiandosegli a'
piedi)
Se crudel così m'estimi,
se tal fallo appor mi puoi,
qui piangendo a' piedi tuoi
di dolor io morirò,
(mentre è per prendergli la mano,
Costantino gli si allontana. Crispo s'alza)
Tu m'oltraggi, tu m'opprimi,
pur io t'amo, e ti perdono.
Questa vita, ch'è tuo dono,
se tu m'odii amar non so.
Sì... m'uccidi... ma ti giuro,
che innocente a morte io vo.
COSTANTINO e MASSIMIANO
In me/te taccia amor natura,
se ogni dritto calpestò.
BEROE e CORO
Infelice a qual sciagura
il destin lo riserbò.
COSTANTINO
Le tue discolpe, o perfido,
ascolterà il senato;
tosto s'aduni.
(alcune guardie partono)
CRISPO
Ah! sentimi...
COSTANTINO
Vanne, deh, vanne, ingrato!
Soltanto innanzi ai giudici
il padre, il re, t'udrà...
CRISPO
Io parricida... io perfido...
BEROE e CORO
Di lui che mai sarà?
CRISPO
Dove trovar un'anima
che al mio dolor si pieghi;
se tu, tu stesso... ahi, misero!
pietade, amor mi nieghi.
Se un figlio a eterna infamia
condanna il tuo rigor
tempo verrà che piangere
sul mio destin dovrai.
Ma non allor al figlio
render l'onor potrai,
non potrai lieto renderlo
del tuo paterno amor.
Ma del mio duolo istesso
avrai straziato il cor.
BEROE e CORO
Del suo dolor l'eccesso
mi strazia a brani il cor.
COSTANTINO e MASSIMIANO
Tristo, soffrente, oppresso
Ti/lo rende il mio/tuo furor.
Tutti partono e Crispo fra le guardie.
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