Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Domenico Gilardoni
Fausta

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO
    • Scena sesta. Massimiano, Beroe; quindi Crispo e detti
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena sesta. Massimiano, Beroe; quindi Crispo e detti

 

COSTANTINO
(a Massimiano)
Pria d'esporre l'accusa
pensa al cospetto di chi sei, chi t'ode!...
Paventa se in pensier menzogna ordisse.
Morte infame...

MASSIMIANO
Lo so...

COSTANTINO
Favella adunque.

MASSIMIANO
Mentre tutto tacea,
né lungo era il tornar di nuov'aurora,
muto d'armi fragor, sommesse voci
udii nel bosco alla tua reggia accanto.
Quivi cauto discesi,
e dal labbro di Crispo
congiurar la tua morte allora intesi.

CRISPO
Menzogner... Io volea...

COSTANTINO
Beroe, rispondi;
qual ragion t'adducea
di Crispo al fianco?

BEROE
Amore, e la certezza
dell'innocenza sua,
ond'io divider seco
volea l'esilio... Ad un balen di spade
la sua snudò... Ma tutta si sperdea
quell'ignota coorte,
giurando a Crispo e a Costantino morte.

CRISPO
A quelle cupe grida
furente in tua difesa il piede io volsi...
Rieder sento la turba...
Impugno il ferro, e al primo traditore
vo' per dar morte, e scorgo il genitore.

COSTANTINO
Scaltro tu parli. Udiste, o padri? Io voglio
arbitri voi di sua futura sorte
in più segreta parte
decidete di lui (M'offese, e l'amo)
(ai Senatori, Beroe e Massimiano)
Ite, con lui restar qui solo io bramo.
Soli siam noi! Fissami in volto il ciglio
giudice ancor non sono, ancor sei figlio.
T'amo ancora, ancor dal ciglio
per te, o figlio, il pianto scende,
al perdono ancor mi rende
per te pronta la pietà,
ma mi svela i fatti tuoi.
Solo sei, nessun t'ascolta:
tutto il core aprir mi puoi,
Costantin qui non ti udrà.
Una lagrima non versi?

CRISPO
Ah, non piange un innocente.

COSTANTINO
Va detesto un cor che mente.

CRISPO
Il mio cor mentir non sa.
Sì lo giuro reo non sono.

COSTANTINO
Sì, m'uccidi e t'abbi il trono...

CORO DI SENATORI
(a Costantino)
Qui 'l senato appien decise
del colpevole la sorte...
(mostrando una pergamena, che poi sarà situata sulla
tavola di Costantino ed appiccata con un pugnale)

COSTANTINO
Giusto cielo... Ah, dite...

CORO
Morte...

COSTANTINO
(Ah, chi reggere potrà!)

MASSIMIANO
(Per lui speme più non v'ha!)

BEROE e CRISPO
(Oh, fatale avversità!)

COSTANTINO
Ah! m'è figlio. E questo solo
fu da' Numi a me concesso...
L'amo ancora, e degg'io stesso
il suo termine segnar!
Deh! prendetevi il mio soglio
in si barbaro cimento!
Ma no... forse in quel momento
pria di lui dovrò spirar!

BEROE
Del tuo cor seconda i voti,
che tu solo il puoi salvar.

MASSIMIANO e CORO DI SENATORI
Frena in cor di padre i moti:
tu no 'l puoi, no 'l déi salvar.

COSTANTINO
(ai senatori ed a Massimiano)
Paghi sarete.
(tremante sottoscrive la sentenza, gitta il pugnale e fugge.
I senatori seguono Costantino, Crispo circondato da'
Littori, va al carcere)

Atrio di carceri.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License