FERNANDO
Ma qui sperarne indizio...
KAIDAMÀ
Zitto, che il matto è là.
CARDENIO
Deliro: un vivo incendio
circola nelle vene.
ELEONORA, MARCELLA, FERNANDO e BARTOLOMEO
Ahi, misero!
CARDENIO
Frenetico,
oppresso da catene,
chiamavo ognor la perfida,
il mio fratel chiamavo.
Sciolto, fuggivo; inospito
deserto ricercavo.
Lungi così da femmine
qui vivo, e qui morrò.
FERNANDO
No, di quest'alma i palpiti
frenare io più non so.
(trattenuto da Kaidamà)
Voglio al mio petto stringerlo;
a lui mostrarmi io vo'.
KAIDAMÀ
(a Fernando)
Che il capo non vi stritoli
io garanzia non fo.
ELEONORA
(a Marcella che la trattiene)
Che a lui men voli, ah! lasciami:
pianger, spirare io vo'.
No, non sarò più misera
se a' piedi suoi morrò.
MARCELLA
(ad Eleonora)
Restate ancor. Frenatevi.
Non è ancor tempo, no.
BARTOLOMEO
Amico! Al sen stringetemi;
tutto per voi farò.
Figlio! Le vostre lagrime
pietoso io tergerò.
CARDENIO
Risparmia quelle lagrime,
il pianto tuo non vo'.
Io solo devo piangere:
me il fato fulminò.
BARTOLOMEO
Fra spechi, rupi e selve
deh! più non gite errando.
CARDENIO
Gli uomini a me son belve.
FERNANDO
Anche il fratel?
CARDENIO
Fernando!
Tu qui?... Tu meco! Oh gioia!
FERNANDO e CARDENIO
(abbracciandosi)
Oh, sospirato amplesso!
MARCELLA, KAIDAMÀ e BARTOLOMEO
Oh, vista!
FERNANDO e CARDENIO
Al petto stringimi.
CARDENIO
Odiar più non so adesso.
Eleonora improvvisamente sciogliendosi dalle braccia di
Marcella e gettandosi ai piedi di Cardenio in un pianto
dirotto.
ELEONORA
Odiar non puoi?
CARDENIO
Che!
ELEONORA
In lagrime...
CARDENIO
Stelle!
ELEONORA
Al tuo piede io sono.
FERNANDO
Eleonora!
CARDENIO
Lasciami.
(quasi commosso dopo averla guardata alla sfuggita)
ELEONORA
La morte, o il tuo perdono.
CARDENIO
Non ti conosco.
ELEONORA
Uccidimi.
L'onor ti renda ardito.
CARDENIO
Perfidi tutti!
(cominciando ad esser preso da un tremito convulso)
MARCELLA, BARTOLOMEO e FERNANDO
Ascoltala.
CARDENIO
Tremate. Io fui tradito.
Ov'è un pugnal?
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