KAIDAMÀ
Non è soverchieria?
Fino alla fattoria
con due pistole cariche, e di notte?
E se, per caso... vanno via le botte,
io fra quest'ombra scura
prudentemente moro di paura.
CARDENIO
(da se)
Di pistole parlò! Potrei...
KAIDAMÀ
Coraggio!..
Sì... Coraggio le zucche! Io nei cimenti
soffro ognor di podagra, e appena appena
so camminare a passo di formiche.
Fame e paura in me son cose antiche.
CARDENIO
(da sé alzandosi)
Ho risoluto.
KAIDAMÀ
E adesso che rifletto:
trovar potrei Cardenio, e non m'affretto?
Chi sa? Povero lui! Spesso il periglio
fa cangiare in leopardo anche il coniglio.
Sarà quel che sarà:
lascio la botta al primo: chi va là?
Dopo m'arrolo al reggimento,
e per correr più presto
ogni mio piede ha un'ala...
(mentre sta così da sé parlando a voce alta per farsi coraggio
s'è fatto vicinissimo a Cardenio,onde ascoltandone la voce,
e voltandosi si trovano faccia a faccia)
CARDENIO
Negro, m'ascolta.
KAIDAMÀ
Il quondam matto in gala!
(rimanendo come una statua)
CARDENIO
Perché tremi?
KAIDAMÀ
Io! no: ti pare?
CARDENIO
Son cangiato.
KAIDAMÀ
Me l'han detto.
(Ma peraltro ci scommetto
non sia tutta verità.)
CARDENIO
Una grazia da te voglio.
KAIDAMÀ
Una grazia!
CARDENIO
Non negarla.
KAIDAMÀ
Eh!... vedrò.
CARDENIO
L'accordi?
KAIDAMÀ
Parla;
ma due miglia almen più in là.
CARDENIO
Fu l'orror dei tradimenti
(con dolcezza, sempre avvicinandosi
a Kaidamà che cerca stargli lontano)
ch'ecclissò la mia ragione;
assordai piangendo i venti
nella mia disperazione;
parvi forse fra le smanie
pieno il cor di crudeltà;
mi perdona... ah! no: non crederlo:
ero degno di pietà.
KAIDAMÀ
Caro mio, se ti rammenti,
non ti ho troppa obbligazione.
Mane e sera i complimenti
mi facevi col bastone.
Le mie spalle lo ricordano;
ma il mio cor lo scorderà.
Si fa scuro... addio... ma lasciami:
tutta avrai la mia pietà.
(mentre Kaidamà vuol partire viene per un braccio
arrestato da Cardenio che vuol vedere, girandogli intorno,
ciò che tiene in mano; e gelosamente nasconde)
CARDENIO
Aspetta.
KAIDAMÀ
Vado in fretta.
CARDENIO
Che tíeni?
KAIDAMÀ
(Ecco l'imbroglio!)
Inezie.
CARDENIO
Veder voglio;
(forzandolo a mostrarle e volendo prendergliele)
mostrale.
KAIDAMÀ
Lasciale star.
Sono due belve índomite
che, quando vanno in collera,
sconquassano, fracassano
e fanno in aria andar.
CARDENIO
(ridendo serio)
Ah! ah!
KAIDAMÀ
(Brutta risata!
Battiam la ritirata.)
CARDENIO
Cedile.
KAIDAMÀ
No.
CARDENIO
Mi servono.
KAIDAMÀ
(volendo gridare)
Padron... Bartolomeo...
CARDENIO
(avendogli toltele pistole, e guardando severo)
Zitto.
KAIDAMÀ
(volendo correre alla capanna)
Padron...
CARDENIO
Impiétrati.
KAIDAMÀ
Son mutolo. Non parto.
(Ah! gli è tornato il quarto!)
CARDENIO
(lodandolo perché sta muto e immobile)
Bravo!
KAIDAMÀ
Oh!
CARDENIO
Superbe.
(esaminando le pistole, e volgendone le bocche)
KAIDAMÀ
Ohimè!
CARDENIO
Se giuri a me silenzio:
temer non devi e va'.
Ma basta anche una sillaba...
KAIDAMÀ
Grazie alla sua bontà.
CARDENIO
Sì: decisi, e seco spento
dileguar vedrò gli affanni;
affrettar saprò il momento
d'involarla dagl'inganni,
la crudel che m'innamora
più tradirmi non potrà.
Ah! nell'urna amarla ancora
cener freddo il cor dovrà.
KAIDAMÀ
Gamba mia, se mi vuoi bene
di mostrarlo ecco il momento.
Ora vincer ti conviene
il pensiero, il lampo, il vento.
Abbi sempre, galoppando,
leggerezza, agilità.
Gamba mia, mi raccomando:
non tradirmi per pietà.
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