Fernando, Bartolomeo,
accorrendo dalla capanna con alcuni
coloni, con faci. Si scorge Eleonora che tiene la pistola rivolta
al proprio petto; indi si avvicina il vascello, e ne smontano
i marinari con faci accese.
FERNANDO e Bartolomeo
(disarmandoli a forza)
Ah! fermate, fermate!
CARDENIO
E perché volta
tieni l'arma al tuo sen?
ELEONORA
Perché degg'io
sola espiar, morendo, il fallo mio.
(facendo dei sforzi per riavere la pistola)
Lasciatemi morir. Ei mi perdona;
chi più lieta di me?
CARDENIO
No: vivi, vivi.
M'ami, me'l prova assai
quel deciso voler. Sì: pago io sono.
Abbi col mio perdóno
tutto, tutto il primier tenero amore.
ELEONORA
Amici! a tanta gioia è poco un core!
Nel piacer di questo di
è confuso, oppresso il cor.
Se il destino ancor ci unì
fu per opra dell'amor.
Ogni duol scordar potrò
su quel sen che mi piagò.
GLI ALTRI
Sempre, sempre in sen d'amore
scorreran tranquille l'ore
nel pensier di questo istante
sempre esulti il vostro cor.
ELEONORA
Sì amabile speranza
di gioia inonda l'alma.
Ah! l'amorosa calma
in te ritrova il cor.
Lo sento ai moti insoliti
già rimbalzarmi in petto;
vicino al caro oggetto,
vita riprende amor.
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