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Gaetano Donizetti
Il campanello

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Scena decima. Don Annibale, solo

 

DON ANNIBALE
Meno mal ch'io son pratico del sito
e posso camminarvi
anche ad occhi bendati.
(nel camminare urta nella tavola e cadono i piatti)
Povera porcellana! Io mi credea
nel mezzo della stanza, e sono invece
ad un angolo. Buono!
(muove verso la camera da letto ove Enrico pose
l'armadio)
Entro la serratura
della mia porta un'altra chiave...
(s'accorge dell'armadio)
Ohimè!
Son bravo per mia !
Nell'armadio trovar voleva il letto.
Orizzontiamoci... A manca dello stipo
si trova la mia porta... Essa è fuggita.
Spiridion! Spiridion! Balordo!
Russa come un maiale. Or mi ricordo:
su questo tavolino
posi qualche fosforico cerino...
eccone...
(accende il lume)
Oh, per le corna del demonio!
I mobili passeggiano.
Spiridione al certo
dev'essere sonnambulo, e dormendo
volle porre la camera in assetto.
Pazienza!
(mentre sta mettendo a posto la mobilia suona
il campanello)
Oh, campanello maledetto!
(va ad aprire)




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