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Angelo Zanardini
Il duca d'Alba

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Scena quinta. Carlos e detti

 

CARLOS
(accostandosi ad Amelia)
Perché tra questa turba che manda il gran saluto
son chini gli occhi tuoi e il tuo labbro sta muto?
Grida con noi: Viva il governator!
Amelia lo guarda con disprezzo e non gli risponde.

DANIELE
(avanzandosi)
Dritto n'hai tu?

CARLOS
Tu dèi, mastro gentil, tacer!
Vo' che meco ella gridi: Viva il governator!
E mi piace di più ch'ella canti con noi
qualche canto spagnuolo!

DANIELE
(mettendo la mano al pugnal)
Ten va, o di mia man sull'istante io t'immolo!

AMELIA
(piano a Daniele, trattenendolo)
Folle sei! Vedi ben che costui non è in sé.

In questo frattempo alcuni soldati hanno portato una
gran tavola in mezzo della scena. Essi siedono per bere.


CARLOS
Orsù, la canzone spagnuola
che inneggia al Duca d'Alba!

AMELIA
(mal frenando un impeto di sdegno)
Ah! non la so cantar.

CARLOS
(sedendo e versandosi da bere)
Canta allor quello che ti par
ma canta, lo si vuol!

DANIELE
Vitupero! Abbominio! Per lor nulla di sacro v'ha!

AMELIA
(guardandoli e fissando Daniele con forza)
Or ben sì, io canterò!

Gli Spagnuoli stanno seduti intorno alla tavola, il
popolo dietro a loro, in giro.

AMELIA
(avanzandosi)
In sen ai mar, preda all'alta tempesta
al nobile vascel speme ormai più non resta!
Dei venti al sibilar e tra furor del mar
il grido a te non vien del marinar?
Vien a noi, Dio tutelare! Deh, calma alfin il tuo furor!
Pietoso ascolto al mio pregare porgi, i tuoi figli
o Signore deh! salvi fa. Dio tutelare!
E Dio dicea ne' suoi responsi allora:
"Dee l'uom ripor sua sol nella mia pietà?
Salvezza ognun dal ciel implora
ed in sua man, sì in mano ei l'ha!"
(guardando il popolo che a poco a poco
le si è avvicinato)
Coll'audacia l'uom risponda
e i nembi a dominar.
Tutti all'opra, tutti all'opra
poiché il periglio è !
A qual fin or smarrir la speme?
Manca il sangue a' nostre vene?
Colpiti d'insano stupor
v'imbianca dei vili il pallor.
La morte vien e voi coglie in sopor!
Sorgiam, sorgiam tra le fiere tempeste
che minaccian dal ciel le vostre teste.
Si desti ognun, sorgete insieme!

AMELIA e I FIAMMINGHI
Coll'audacia si risponda
e i nembi a dominar.
Tutti all'opra, tutti all'opra
poiché il periglio è !
Andiam, coraggio! Feriam!
Il patrio suol noi saprem liberar!

GLI SPAGNUOLI
Sta ben, sta ben, ma per disgrazia
ai fior di sua ghirlanda
siccome a sue canzon, di già
m'inebria la bevanda.

I Fiamminghi esaltati stanno per scagliarsi contro gli
Spagnuoli. Ad un tratto sul peristilio del palazzo di città
comparisce un uomo vestito di nero, solo e senza guardie.

TUTTI
(sbigottiti)
Il duca d'Alba! Oh terror!

A poco a poco, i Fiamminghi si diradano e si accostano
alle loro case, lasciando spopolato il centro della
piana. Il Duca scende lentamente e tranquillamente.
I soldati si alzano. Daniele e Amelia

AMELIA
(a parte)
Ah, che vedo io mai!
Sol ch'egli appaia, incolti gli ha il terror.




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