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Angelo Zanardini Il duca d'Alba IntraText CT - Lettura del testo |
I tamburi e le trombe suonano a raccolta, i marinai
vanno correndo sui loro vascelli, i soldati si schierano
in fondo. Comparisce il Duca d'Alba, preceduto e
seguito da paggi e uffiziali. Si appoggia sul braccio
di Marcello ed ha al suo fianco il Duca di Medina-Celi.
Al suo comparire i vascelli issano le bandiere,
l'artiglieria le saluta. Chiudono il corteggio le guardie vallone.
Il popolo fiammingo sta in disparte.
CORO
Onor a lui, nobil campion
della gloria spagnuola.
L'aste innanzi a lui
si debbon curvar.
IL DUCA
(al Duca di Medina-Celi)
In mani vostre, o Duca, io rassegno il poter.
Saluteran fra breve
gli spaldi di Lisbona,
gli iberici guerrier!
Addio! Conquistata mia terra,
e voi che seppi alfin domar!
O spaldi, addio, su cui, segnal di guerra,
sventolan l'aste ch'ebbi a conquistar!
Ignoti a me fui i trepidi allarmi,
volli il destina' miei fini fedel!
E arrise ognor la vittoria a nostr'armi,
ad attestar che con noi stava il ciel!