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Angelo Zanardini
Il duca d'Alba

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Scena prima. Entra Amelia, sola

 

AMELIA
Marcel, t'ho letto in cor il dolce arcano...
né un accento, un sospir giammai tradiva
il tuo volto gentil. Eppur tu m'ami!
Che dissi io mai? Perché
nel pronunziar quel nome
ogni mia fibra trasalisce in cor?
Ombra paterna, a me perdona
se nuovo affanno ange il mio cor...
S'ha un'altra spina la mia corona,
s'invoca il ciel novel dolor!
Deh, grazia, o padre! È puro, è santo
l'ardor che affanna il mio sospir...
Ei fa sgorgar sì amaro pianto
grazia per esso, ei dee morir!
Ma no!... Troppo è grande l'affanno
né tu puoi tal mercede a me negar!
O padre, egli abborre il tiranno
e la tua fin giurò di vendicar!
Quando per noi, del culto tuo devoto
affronta, ahi lasso, il gran martir,
ah! non è fallir alzar al cielo un voto...
O padre, preghiam... Ei dee morir...




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