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Angelo Zanardini
Il duca d'Alba

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Scena terza. Duca, Sandoval, uffiziali

 

SANDOVAL
Qual ordin?

IL DUCA
Stien gli Albanesi, le micce accese,
colà, sulla gran piazza e, se un murmure scoppi,
una sola minaccia... Mi comprendi?

SANDOVAL
Il faran!
Va a trasmettere i suoi ordini agli uffiziali, i qual escono,
poi torna al fianco del Duca.

MARCELLO
(al Duca)
Or che accade laggiù?

IL DUCA
(freddamente)
Riguarda! Puoi vedere da quel verone
la piazza di Brusselle!

MARCELLO
(va ad aprire la finestra)
Oh, vision fatal! Chi quel palco rizzò?
Quei miseri chi son che io veggio apparir?

IL DUCA
(freddamente)
Cospirator!

MARCELLO
(con un grido)
I miei fidi essi son! Amelia! Oh, ciel!
(al Duca)
Che far tu attenti?

IL DUCA
Il mio dover.
Un dover inflessibile e severo!
Il mio quel di servir il re,
il tuo, il genitor d'odiare!

MARCELLO
Di lor pietà, deh! sia sospeso
il cruento supplizio!

IL DUCA
E dritto hai tu
per costor di pregar, tu, colpevole com'essi?
Di grazia puoi parlar? Io nulla devo
al loro complice, tutto potrei ad un figlio accordar.
Ov'ei lo chieda, ov'ei mi chiami padre!

MARCELLO
O ciel!

IL DUCA
Quella gente che implora chiede invan la mia mercé,
sol che tu mi chiami padre e l'avranno allor per te.

SANDOVAL
(traguardando dal verone)
Ecco, appressan già!

CORO INTERNO
(più vicino)
De profundis clamavi
ad te, Domine...

MARCELLO
(con disperazione)
Amelia! I fidi miei!

IL DUCA
Tu non hai che un accento a proferir
e avran la mia mercé, l'avran per te!

MARCELLO
Gran Dio, pietà di me
o sorte ria! Fatal martoro!
Strazio uman qual v'ha mai del mio maggior?
Veder spirar l'angiol che adoro
o rinunciar a tanto amor.

IL DUCA
Dio, che acceso hai tanto affetto,
pietà concedi al mio dolor!
Tocca il cor al mio diletto,
un figlio rendi al genitor!

SANDOVAL
E chi d'Alba il nome porta
può placar il suo rigor?
Sul palco vil sia tutta morta
la turba rea dei traditor.
(traguardando di nuovo dal verone)
Essi avanzan... di qui vegg'io la giovinetta...
Con pié fermo al palco vil essa sale...
Fiammeggia il ferro!

MARCELLO
Oh terror, oh ciel!
Quale orror, oh Signor!

IL DUCA
(a Marcello)
Or ben? Or ben?

MARCELLO
(gettandosi in ginocchio e stringendogli la mano)
O padre, padre mio!

IL DUCA
O crudel, tanto l'amavi allor?
(fa un cenno a Sandoval che lo trasmette dal verone ai
soldati che sono sulla piazza)
Il supplizio sospendasi e qui sian tratti assiem!

MARCELLO
Oh sorte ria, fatal martoro!
Qual strazio umano v'ha di questo maggior:
se per salvar colei che adoro
perduto avrò sì grande amor!

IL DUCA
Dio che acceso hai tanto affetto
mercé hai concesso al mio dolor!
Il cor toccasti al mio diletto
l'hai reso alfin a tanto amor!

SANDOVAL
E chi d'Alba il nome porta
può placar il suo rigor?
Tutta cader doveva morta
la turba vile dei traditor.




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