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Gustavo Vaéz
Rita ou le mari battu

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Scena sesta. Rita e Gasparo

 

GASPARO
(a parte)
Diamo un'occhiata a questa terribile comare.
(si alza, si avvicina a Rita, la quale si volta.
Entrambi rimangono stupefatti)
Ah! mio Dio!

RITA
(a parte)
Misericordia!

GASPARO
(come sopra)
Quale rassomiglianza!

RITA
(come sopra)
Quale fisionomia!

GASPARO
(come sopra)
Ma no! Se è perita in un incendio!

RITA
(come sopra)
È impossibile dacché è morto annegato.

GASPARO
(come sopra)
Malgrado tutto, il caso è strano.

RITA
(a parte)
Non ci confondiamo.
(a voce alta)
Il signore conta di trattenersi in questo albergo?

GASPARO
Forse che sì, bella ostessa.
(a parte)
A buon conto mandiamola fuori di strada.
(a voce alta)
Arrivo fresco, fresco da Genova, ove sono stato
per i miei negozi.

RITA
(a parte)
Un negoziante!

GASPARO
E torno a Chambery, dove sono stabilito da
circa quindici anni.

RITA
(cominciando a tranquillarsi)
quindici anni?

GASPARO
Ho anzi premura, perché mia moglie comincerà
a impazientirsi per la mia lontananza.

RITA
(a parte)
Non è lui! Madonna benedetta, vi ringrazio.

GASPARO
Perciò pago lo scotto e proseguo il mio viaggio...
(a parte)
Qui il terreno mi scotta sotto ai piedi.




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